Teramo. Niente soldi per la Regione Abruzzo per l’alluvione dello scorso marzo, mentre con un emendamento alla manovra anticrisi introdotto in Senato sono stati destinati 7 milioni di euro alla regione Basilicata sempre per la calamità naturali relative ai mesi di febbraio-marzo scorsi.
La decisione ha scatenato la polemica del consigliere regionale Claudio Ruffini, che critica aspramente il comportamento del governatore Gianni Chiodi in merito. “E’ l’ennesima dimostrazione che a Roma non c’è il Governo di tutti gli italiani bensì quello delle marchette” commenta, infatti, il politico. “Dopo aver favorito il Veneto ora è il turno della Basilicata. Ma quello che più dovrebbe preoccupare gli abruzzesi è che, mentre il presidente della regione Marche Spacca protesta, da noi a far rumore è il silenzio di Chiodi. E poi ci piacerebbe sapere come motiva il suo voto favorevole alla manovra il senatore teramano Paolo Tancredi. Forse non si è accorto che stava assegnando 7 milioni di euro alla Basilicata e 0,000 euro all’Abruzzo?Sarebbe la seconda distrazione nel giro di un anno”.
Sui danni all’alluvione nel teramano Ruffini ricorda come pochi giorni fa l’assessore provinciale ai Lavori Pubblici abbia apertamente denunciato di essere stato abbandonato dal Governo. “Ora Romandini può dire di essere stato abbandonato anche da Chiodi” replica dunque il consigliere “che da Roma non riesce ad ottenere nemmeno un incontro per il Patto dell’Abruzzo…. figuriamoci i soldi per l’alluvione”.
Restano quindi sul tappeto tutti i problemi: non ci sono i soldi per il ripristino della viabilità provinciale ed non vi è stato nessun rimborso delle ingenti somme urgenze (oltre 12 milioni di euro) che i Comuni hanno speso per affrontare l’emergenza. “Bene ha fatto il sindaco di Campli in questi giorni a chiamare tutti a raccolta” aggiunge Ruffini. “ci sono opere come il ponte del Salinello che non possono più aspettare. Tra poco arriveranno le piogge ed il guado provvisorio potrebbe essere spazzato via isolando completamente la Val Vibrata con Teramo. Qualcuno deve dire con chiarezza se quel ponte verrà ricostruito oppure no”.
Il consigliere regionale del Pd ricorda inoltre che pochi giorni fa un emendamento alla Camera che chiedeva la deroga al patto di stabilità per le somme urgenze spese dai Comuni è stato respinto dalla maggioranza. “Gli Enti locali sono stati insomma cornuti e mazziati per bene sia da Tremonti sia dalle promesse da pinocchio di Gianni Chiodi” incalza Ruffini. “Ora occorre che alla Camera i deputati teramani Ginoble e Castellani facciano quello che si è fatto al Senato, ovvero gioco di squadra negli interessi di un Abruzzo in ginocchio”.