PEOPLE4SOIL, al via la campagna per ‘salvare’ il suolo abruzzese

Pescara. Ogni anno in Europa spariscono sotto il cemento 1000 kmq di suolo fertile, un’area estesa come l’intera città di Roma. ll suolo è violentato, soffocato, contaminato, sfruttato, avvelenato, maltrattato, consumato. Un suolo sano e vivo ci protegge dai disastri ambientali, dai cambiamenti climatici, dalle emergenze alimentari.

Tutelare il suolo è il primo modo di proteggere uomini, piante, animali. Nonostante questo, in Europa, non esiste una legge comune che difenda il suolo. I cittadini di tutta Europa chiedono di difenderlo dal cemento, dall’inquinamento e dagli interessi speculativi.

Questa mattina a Pescara, nella sede della Regione, si è lanciata l’iniziativa “PEOPLE4SOIL”, una rete libera di ONG europee, associazioni ambientaliste e di agricoltori, istituti di ricerca e cittadini e dall’Abruzzo, insieme ad oltre 400 organizzazioni europee, si chiedono all’UE norme specifiche per tutelare il suolo, bene essenziale alla vita come l’acqua e come l’aria.

Il riconoscimento del suolo come patrimonio comune che necessita di protezione a livello UE, poiché apporta benefici essenziali legati al benessere umano e alla resilienza ambientale,attraverso lo sviluppo di uno specifico quadro giuridicamente vincolante che copra le principali minacce ai suoli: erosione, impermeabilizzazione, perdita di materia organica, perdita di biodiversità e contaminazione. Si chiede, altresì, l’integrazione nelle politiche UE degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite relativi ai suoli e l’adeguata considerazione e riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra provenienti dal settore agricolo e forestale.

All’incontro erano presenti i presidenti di Legambiente e WWF Abruzzo, la Coldiretti, Angelo Radica, sindaco di Tollo, e Mario Mazzocca, Sottosegretario alla Giunta regionale che ha sottoscritto davanti alla stampa la petizione online “Salva il suolo”.

“Il suolo – dichiara David Falcinelli, Coldiretti Abruzzo – rappresenta una delle principali risorse strategiche dell’Europa, in quanto garantisce la sicurezza alimentare, la conservazione della biodiversità e la regolazione dei cambiamenti climatici. Siamo molto preoccupati per il crescente degrado dei suoli che causa tutta una serie di problemi alle aziende agricole come la perdita di competitività e difficoltà nell’attuazione dei sistemi di protezione delle produzioni in essere. Inoltre, l’erosione, il consumo di suolo, la perdita di materia organica, la compattazione, la salinizzazione, il dissesto idrogeologico e la contaminazione hanno impatti negativi sulla salute umana, la sicurezza alimentare, gli ecosistemi naturali, la biodiversità e il clima, nonché sulla nostra economia. È giunto il momento di proteggere i suoli europei”.

“La scelta fatta come amministrazione del Comune di Tollo – commenta Angelo Radica, Sindaco – è anche economica: non è detto che la valorizzazione del territorio passi sempre attraverso il cemento, anzi spesso è il contrario. Con la nostra variante al Piano regolatore abbiamo voluto dimostrare proprio questo, rendendo inedificabile la gran parte del territorio comunale, che è di grandissimo pregio agricolo”.

“Al momento – aggiunge Mario Mazzocca, Sottosegretario alla Giunta regionale – il suolo non è soggetto ad un insieme coerente di norme nell’Unione Europea: la proposta di Direttiva Quadro è stata ritirata nel maggio del 2014 dopo otto anni di blocco da parte di una minoranza di Stati Membri. Le politiche comunitarie esistenti in altri settori non sono sufficienti a garantire un adeguato livello di protezione per tutti i suoli in Europa. I cittadini europei hanno il diritto di prendere direttamente parte all’elaborazione delle politiche dell’UE attraverso l’Iniziativa dei cittadini. Quest’iniziativa costituisce un invito rivolto alla Commissione europea perché proponga un atto legislativo. E’ un esempio di democrazia diretta di grandissimo valore.”

“Abbiamo a disposizione – concludono Giuseppe Di Marco (Legambiente) e Luciano Di Tizio (WWF), per le associazioni ambientaliste – 12 mesi per raccogliere il numero richiesto di firme (1 milione in tutto in almeno 7 paesi). E’ un obiettivo importante per salvaguardare il nostro futuro, la nostra natura, la nostra salute e quella dei nostri figli. Il problema non è solo teorico: in queste settimane si ripropone un assurdo progetto, quello del cosiddetto Megalò2, che deve essere assolutamente fermato perché dannoso sotto ogni punto di vista, a cominciare proprio dal consumo di suolo”.

CONSUMO DEL SUOLO IN ABRUZZO: I DATI

Gestione cookie