L’Abruzzo resiste alla crisi globale e stacca le regioni del sud Italia sugli indicatori del mercato del lavoro. E’ quanto emerge dalla pubblicazione dei dati Istat sull’occupazione, che vedono aumentare di 7mila unità gli occupati del primo trimestre 2011 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, confermandosi la Regione del sud di gran lunga con i migliori indicatori sul mercato del lavoro. Ma il dato positivo riguarda in particolare il numero crescente di donne lavoratrici, che tocca quota 10mila.
“Siamo convinti” commenta l’assessore regionale Paolo Gatti “che un elemento decisivo per sostenere la crescita del Pil regionale e nazionale passi proprio dall’incremento del tasso delle lavoratrici. Si tratta di un percorso lento che va sostenuto, come abbiamo fatto, con incentivi all’assunzione e all’autoimprenditorialità femminile, ma anche da una parallela riforma strutturale del welfare. Le politiche sociali in Italia per troppo tempo si sono basate solo sul sostegno della cura parentale offerto gratuitamente dalle donne italiane. Dobbiamo favorire l’uscita di casa delle donne verso la società e il mondo del lavoro, senza per questo far pagare il conto alle famiglie, soprattutto quelle con minori, non autosufficienti e diversamente abili. Anche attraverso politiche di conciliazione vita/lavoro si può indicare una strada. La Regione lo sta facendo non solo a chiacchiere, ma mettendo a disposizione fondi. Abbiamo segnato una rotta e la società e l’economia abruzzese dimostrano di saper cogliere queste opportunità. Anche se il momento è ancora molto difficile non dobbiamo avere paura di segnalare i dati positivi che indicano che ci sono soluzioni possibili”.