Pescara. Dopo la legge regionale, anche il Governo dà il suo beneplacito al riconoscimento del Pastore Abruzzese come “patrimonio culturale”.
La legge era stata presentata all’Emiciclo abruzzese a luglio e approvata ad agosto, ieri il passaggio a Palazzo Chigi, dove il ministro Franceschini, ha esaminato 21 leggi regionali e deliberato la non impugnativa per la legge 21 del 9 luglio 2016 della Regione Abruzzo: «Riconoscimento del cane bianco italiano da custodia delle greggi patrimonio culturale della Regione Abruzzo con il nome di “cane da pecora abruzzese” o “mastino abruzzese”».
Il cagnolone bianco, dunque, con il parere del Governo Italiano, diviene patrimonio culturale dell’Abruzzo, come recita l’articolo 1 della legge al primo comma: «La Regione Abruzzo riconosce il cane bianco italiano da custodia delle greggi, così come trasmesso dalla civiltà pastorale abruzzese, unico e inconfondibile, parte integrante del proprio patrimonio culturale con il nome di “cane da pecora abruzzese” o “mastino abruzzese”».
Concetto ribadito al secondo comma: «Il cane bianco italiano da custodia delle greggi, capolavoro della collettiva e plurimillenaria opera di selezione genetica delle genti della montagna abruzzese, è stato ed è elemento insostituibile nell’attività armentaria ecocompatibile della tradizione pastorale abruzzese».