Val Vibrata e Valle Peligna aree di crisi industriale: le delibere della Regione

CastiglioneGattiDimatteoPescara. Sono state annunciate questa mattina dagli assessori regionali allo Sviluppo Economico e al Lavoro, Alfredo Castiglione e Paolo Gatti, le due proposte di delibera che la Regione si accinge a presentare al ministro Romani per la designazione delle area Valle Peligna e Valle Vibrata quali aree di crisi industriali complesse. Avviato, inoltre, l’iter per il riconoscimento della Crisi anche per il Polo chimico di Bussi.

162 e 163: queste le delibere presentate in Giunta che stamane, nel palazzo pescarese della Regione, gli assessori Castiglione e Gatti hanno illustrato in conferenza stampa, unitamente al presidente della sesta commissione Emiliano Di Matteo. Due delibere tese  a favorire una ripresa di sviluppo delle aree della Valle Peligna e Val Vibrata, e chiedere così una integrazione di finanziamenti al Governo, in modo da far ripartire con ancora maggior vigore la ripresa economica nelle due aree. Due procedimenti che prendono origine dal passato: l’Assessorato al Lavoro e l’Assessorato alle Politiche Industriali stanno, infatti,  definendo con il Ministero dello Sviluppo Economico le modalità per dare attuazione ai Protocolli di Intesa sottoscritti nel 2008 per la Val Vibrata/Vallata del Tronto Piceno e per la Valle Peligna/Alto Sangro e realizzarvi interventi di reindustrializzazione anche attraverso l’applicazione delle disposizioni e dei benefici previsti Legge nazionale di rilancio delle aree industriali del 1989. “Con il Governo nazionale dobbiamo attivare strumenti giuridici come gli Accordi di Programma”, ha commentato l’Assessore Gatti, “che consentiranno a questi territori di accedere a programmi di finanziamento pubblici e privati, utili a tutelare l’apparato produttivo ancora esistente e a incoraggiare nuovi insediamenti, favorendo così il rilancio delle attività industriali e la salvaguardia dell’occupazione. E’un atto importante e concreto che segna un momento di speranza per quelle realtà e per l’intero Abruzzo”.

Le due aree, come noto, subiscono sintomi di forte crisi lavorativa ed occupazionale, da più di un decennio, specie l’area Vibrata dove il fattore industriale e maggiormente accentuato. Il sisma prima, per la zona Peligna in primis, l’alluvione oggi per quella Vibrata, hanno messo definitivamente in ginocchio imprese e lavoratori. “Questi atti sono in linea con le politiche che stiamo realizzando sul piano degli incentivi assunzionali per le imprese e sul versante della pace sociale con gli ammortizzatori in deroga”, aggiunge perciò Gatti. Si prova, in questo modo, a stimolare il Governo a portare a conclusione accordi di programma passati, giacenti nei cassetti romani ma preziosissimi per l’Abruzzo e il suo rilancio.

Maggiormente nel dettaglio tecnico è sceso l’assessore Castiglione: “Il riconoscimento della crisi nelle aree Peligna e Vibrata aiuterebbero allo sblocco di quegli impegni giacenti presso il Mi.S.E. dando vita alle prime vertenze che porteremo all’attenzione del Governo all’indomani delle firme del Patto per lo sviluppo insieme a tutte le parti sociali. Per la Val Vibrta si propone la rimodulazione dei fondi Por-Fesrt da Asse 1 (attività produttive) a Asse 6, come già fatto dopo il terremoto, per il parziale ristoro dei danni subito dalle imprese a causa dell’alluvioni. Con la delibera si sollecita il Mi.S.E. a rendere operativi quanto prima i 50 milioni di euro all’interno dell’Accordo di Programma Valle del Tronto che interessa anche la Regione Marche, per ora sospeso come tutti gli Accordi di programma italiani”.

Per quanto riguarda la Valle Peligna, invece, “si vogliono utilizzare 20milioni di Fas, rimodulandoli, che arriveranno a trance da qui a poco e per i quali gli amministratori locali hanno bisogno di una mobilitazione strategica e integrata di sviluppo”, spiega Castiglione.

L’assessore al Lavoro ha poi anticipato come sia già partito l’iter amministrativo per il riconoscimento di area di crisi industriale complessa anche per il territorio del Polo Chimico Industriale di Bussi sul Tirino. “Adesso abbiamo gli strumenti giuridici”, ha detto Gatti, “che consentiranno a questi territori di accedere a programmi di finanziamento pubblici e privati, utili a tutelare l’apparato produttivo ancora esistente e a incoraggiare nuovi insediamenti, favorendo così il rilancio delle attività industriali e la salvaguardia dell’occupazione. E’ un atto importante e concreto che segna un momento di speranza per quelle realtà e per l’intero Abruzzo”. Anche Di Matteo ha sottolineato l’importanza dell’azione intrapresa dalla Giunta Regionale: “La tempistica è stata eccellente, e arriva a pochi giorni dal riconoscimento dello stato di calamità naturale per le zone colpite dall’alluvione, lavoro svolto efficacemente e congiuntamente tra Regione e Provincia. Questi interventi rappresentano una risposta importante alle richiesta del Consiglio Regionale e alle problematiche della cittadinanza”.

Non è mancata la critica politica: Gatti ha tenuto ad indirizzare al consigliere regionale Claudio Ruffini (Pd) la risposta alle perplessità espresse nei giorni scorsi proprio sulle delibere 161 e 162: “Sono proposte di entrambi gli assessorati, Lavoro e Attività Produttive: bastava leggerne i contenuti per non far sorgere perplessità in merito”.

Daniele Galli

Impostazioni privacy