Referendum sul nucleare: da che parte si schiera la Regione Abruzzo?

nucleare_giapponeTra qualche giorno il Consiglio Regionale d’Abruzzo si pronuncerà sulla questione nucleare, in vista del referendum programmato per il prossimo giugno. E, intanto, sulle tv di tutto il mondo scorrono le immagini del dramma che sta vivendo la popolazione giapponese a seguito del catastrofico sisma e dello spaventoso tsunami che hanno causato la fusione del nocciolo di una centrale ed una vasta esplosione.

“Cosa dice ora la maggioranza al Consiglio Regionale abruzzese?” si chiede il WWF Abruzzo. “Nei mesi scorsi” aggiunge il consigliere nazionale dell’associazione ambientalista, Dante Caserta “avevamo fatto appello ripetutamente al presidente Gianni Chiodi di schierarsi con le altre regioni contro la scelta nuclearista del Governo Berlusconi. Tutto senza successo. Pochi giorni fa la maggioranza al Consiglio Regionale ha votato contro un ordine del giorno specifico. Peraltro le dichiarazioni di autorevoli membri della maggioranza dimostrano il livello di approfondimento delle questioni energetiche e dell’incolumità del territorio in caso di incidente nucleare. Giuliante ha dichiarato che la mozione era inutile perchè l’Abruzzo è sismico e non può ospitare centrali. Il tutto sorvolando sul fatto che avere una centrale nucleare in un’altra regione, magari a 200 km di distanza, possa essere confortante e tranquillizzante. La nube di Chernobyl contaminò mezza Europa. Dovrebbe chiedere ai cittadini di Tokyo, posta a oltre 200 km di distanza dalla centrale esplosa, se ora stanno avendo paura o meno. Il capogruppo Venturoni, in ogni caso, si è schierato apertamente per il nucleare, ennesima prova di tempismo e lungimiranza della classe dirigente abruzzese a dimostrazione che il disastro di Chernobyl non ha insegnato nulla. In ogni caso ora più che mai invitiamo i cittadini abruzzesi a votare in massa al referendum sul nucleare che si terrà a breve”.

“Il nucleare non è cambiato” continua Caserta “ma il mondo sì e oggi le alternative non solo ci sono, ma sono una realtà economica e occupazionale in rapidissima ascesa, a differenza del nucleare”.

 

Foto: agi.it


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