Con ogni probabilità martedì 22 marzo sarà discussa e votata in Consiglio Regionale la proposta di legge che sancisce l’incompatibilità tra grandi metanodotti ed aree altamente sismiche.
“L’auspicio è che la legge venga approvata – dicono i Comitati cittadini per l’ambiente – con voto unanime, così come è già avvenuto in Commissione. Questo si attendono sia i cittadini che le amministrazioni locali che da tempo si battono affinché venga individuato un tracciato alternativo al mega gasdotto della Snam, Brindisi-Minerbio, di 687 Km. che insiste proprio sulla dorsale appenninica, cioè su territori con un rischio sismico tra i più elevati dell’intera penisola”.
Per i Comitati le aree dell’Abruzzo interno, colpite dal disastroso terremoto del 6 aprile 2009, avrebbero bisogno di interventi per la messa in sicurezza del territorio e non di impianti come il metanodotto e la centrale di compressione e spinta, che potrebbero esporre ad ulteriori gravi rischi le popolazioni residenti.
“La legge, in questo senso, non farebbe che applicare – continuano – un sano principio di precauzione. Tuttavia la sua approvazione non è da ritenersi scontata perché sappiamo quali e quanti interessi vi sono dietro un’opera del genere e come tali interessi, e i poteri che li sostengono, sono in grado di esercitare una forte influenza.
Perciò riteniamo quanto mai opportuno che, in occasione della discussione della legge, sia presente in Regione una folta delegazione di cittadini e che alla testa di tale delegazione vi siano i pubblici amministratori e gli esponenti istituzionali del nostro territorio: parlamentari, sindaci, presidenti della provincia e della comunità montana, assessori e consiglieri.
E’ in occasioni come queste che va esercitato pienamente il ruolo di rappresentanti del popolo al quale si è stati chiamati ed eletti. Il Presidente della Regione, Gianni Chiodi, nella sua ultima visita ufficiale a Sulmona ha affermato che “ognuno è artefice del proprio destino”. Bene, c’è un intero territorio che intende difendere la propria dignità ed il proprio diritto a costruire liberamente il proprio futuro, senza prevaricazioni e scelte precostituite imposte dall’alto. Ci auguriamo – concludono – che il voto che verrà espresso dal Consiglio Regionale sarà in piena sintonia con il riconoscimento di questo inalienabile diritto”.