L’Aquila. Una proposta per revocare la sospensione del sussidio mensile per i malati oncologici effettuata dalla Regione Abruzzo. È quanto presentato quest’oggi dai consiglieri del Pd Claudio Ruffini, Giovanni D’Amico e Marinella Sclocco, la cui proposta è stata votata all’unanimità in Commissione Sanità da tutti i consiglieri membri della V commissione consiliare.
La sospensione è stata decisa con una nota della Direzione del Servizio di Programmazione Socio-Sanitaria, mentre con determina del Dirigente dello stesso Servizio è stato disposto che le risorse assegnate alle Asl dalla Regione Abruzzo devono essere destinate esclusivamente per il potenziamento dei servizi di dialisi domiciliare per i nefropatici.
“La sospensione dei sussidi ai malati oncologi è illegittima” spiegano meglio i consiglieri del Pd, “perché è stata disposta attraverso provvedimenti non legislativi in palese contrasto con le norme regionali che invece concedono tale beneficio. Infatti, l’articolo 32, comma 3, della L.R. 9 febbraio 2000 n. 6 ha esteso il diritto agli assegni mensili anche ai portatori di patologie oncologiche e ai pazienti trapiantati. La legge n. 6 del 2000 è tuttora in vigore, non essendo mai stata abrogata. Come può dunque una semplice nota o una determina decidere in contrasto con una legge della Regione? Se è intenzione del presidente Chiodi e della sua giunta togliere i sussidi che oggi spettano di diritto ai malati oncologici lo faccia con un provvedimento adeguato, ovvero con una proposta legge che modifichi le disposizioni vigenti e la sottoponga all’approvazione del Consiglio regionale”.
Con questo provvedimento la V Commissione impegna la Giunta regionale e il Commissario alla Sanità Giovanni Chiodi a revocare le decisioni assunte con determina dalla direzione Sanità. “Se poi il Commissario Chiodi non vorrà provvedere in tal senso” aggiungono i consiglieri “se ne assumerà personalmente tutta la responsabilità in Consiglio. In questo caso, oltre a creare forti disagi ai malati, aprirà la strada all’ennesimo contenzioso che vedrà, ancora una volta, perdere la Regione Abruzzo, come avviene ormai quasi regolarmente”.