Pescara. “Ci sono dati incoraggianti e dati problematici.
I dati incoraggianti vengono da Lanciano, con Mario Pupillo; c’è un risultato di eccellenza nazionale, quasi kennediano, a Francavilla al Mare dove Antonio Luciani viene rieletto con un consenso imperiale; c’è un risultato significativo a Roseto, dove un giovane avvocato ha saputo ridare forza al PD locale e io gliene faccio pieno riconoscimento; c’è un’affermazione carica di aspettative e di speranze per il giovane Francesco Menna a Vasto”.
E’ quanto afferma il governatore della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso in relazione alla tornata elettorale delle comunali di domenica scorsa.
“Poi c’è una specie di Armageddon a Sulmona, – ha aggiunto – dove scompaiono dai radar centrodestra e M5S, ridotti a meno di un diritto di tribuna. Tutta la rappresentanza politica viene presa dalla giovane e per ora vincente Annamaria Casini e dal saggio, esperto, consolidato Bruno Di Masci: insieme assommano oltre il 70 per cento dell’elettorato. Dopodichè ci sono realtà minori che suonano come una sorta di lezione rieducativa.
E’ il caso di Penne, dove vent’anni di governo hanno forse prodotto stanchezza, e lì c’è bisogno di riseminare e ricominciare; e c’è un voto di conferma a San Giovanni Teatino di cui dobbiamo assolutamente prendere atto. La riconferma a Popoli era scontata.
La tendenza che viene dall’Abruzzo – ha concluso D’Alfonso – è che nei grandi centri prevale l’affermazione del centrosinistra mentre nelle piccole realtà è emersa voglia di rinnovamento. Dobbiamo continuare a lavorare e soprattutto a fare quello che affermava Primo Mazzolari, ovvero imparare a fare opposizione a noi stessi”.