Regione Abruzzo, V Commissione a lavoro per la Asl di Chieti-Vasto-Lanciano

ArgirL’Aquila. È stata analizzata, su proposta del consigliere regionale Nicola Argirò, la situazione organizzativa e patrimoniale della Asl di Chieti-Vasto-Lanciano. Si è tenuta, infatti, la seduta della V Commissione regionale “Affari sociali e tutela della salute”, durante la quale è stato ascoltato Francesco Nicola Zavattaro, manager dell’ente sanitario in questione.

Su specifica richiesta di Argirò, Zavattaro si è soffermato ad analizzare la situazione del presidio ospedaliero di Vasto, in particolar modo sul reparto di emodinamica, su quello di gastroenterologia e quello per il parto epidurale.  

È così emerso che per la sala di emodinamica mancano fondi per circa 800mila euro per l’acquisto dei macchinari necessari, ma gli stessi, assicura Zavattaro, possono essere reperiti da un vecchio fondo regionale della Asl di Chieti. Il manager ha pertanto garantito l’attivazione della sala di emodinamica nel nosocomio Vastese nel giro di 8 mesi, con funzionamento dello stesso H6 per il primo anno e H12 per quello successivo.  

Per quanto riguarda, invece, il reparto di gastroenterologia, che ha visto diminuire, a seguito del piano Baraldi, da 12 a 5 i posti letti di day hospital, il consigliere Argirò ha invitato il manager Asl ad un suo potenziamento e ad un ripristino di un numero sufficiente di posti letto. 

Infine, per la sala per il parto epidurale, di cui è prevista l’attivazione sperimentale nell’ospedale civile di Ortona, che conta 400 parti l’anno, è stato chiesto ed ottenuto un impegno specifico per la sua attivazione ed apertura anche nel presidio ospedaliero di Vasto, che conta circa 900 parti l’anno.

Infine, quasi al termine della sessione di lavoro, su specifica richiesta di chiarimento da parte di Nicola Argirò e di Camillo D’Alessandro, Zavattaro ha chiesto pubblicamente scusa per le dichiarazioni fatte nei giorni scorsi ed ha sottolineato come l’altissima professionalità degli operatori sanitari locali spesso non coincide con le strutture in cui gli stessi si trovano ad operare e lavorare. Pertanto, ha concluso Zavattaro, le dichiarazioni erano un modo per spingere tutti, compreso se stesso, a darsi da maggiormente da fare per migliorare, insieme, l’intero comparto sanitario locale riferito in particolar modo alle strutture e in alcun modo agli operatori.

 

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