Tangenti ricostruzione L’Aquila, Daniela Stati: “Non esiste alcun sistema”

stati_daniela_1Avezzano. “Sta succedendo qualcosa di strano, di assurdo; chiarirò che non c’e’ assolutamente nulla”. Attacca così in conferenza stampa, Daniela Stati, ex assessore all’Ambiente ed alla Protezione civile della Regione Abruzzo, indagata nell’ambito dell’inchiesta su presunte regalie negli appalti per la ricostruzione post-terremoto.

La Stati ha ribadito la sua piena disponibilità a rispondere a qualsiasi quesito della magistratura. Il discorso è scivolato subito sul padre Ezio, ancora detenuto a L’Aquila (raggiunto da misura cautelare insieme ad altre tre persone): ”Tutti in famiglia ci aspettavamo fosse scarcerato. Non abbiamo bisogno di difenderci contro nessuno. La serenità di non aver fatto nulla mi rende ottimista. Se poi mi si vuole accusare di salvare posti di lavoro con Abruzzo Engineering allora è lecito farlo”. E ancora: ”Mio padre ha messo in atto lo sciopero della fame per il rispetto della giustizia. Per quanto mi riguarda ho raccontato la verità e i fatti. Leggo e rileggo gli atti e mi auguro che anche la magistratura li rilegga dopo gli interrogatori. Le intercettazioni sono state interpretate senza vedere i volti, le espressioni e i gesti’. Nelle parole di Daniela Stati tutto l’affetto per papà Ezio, politico di lungo corso, ”mio maestro”. ”Quello che chiamano ‘Sistema Stati’ – ha voluto chiarire – e’ semplicemente quello che pensa a lavorare per i voti. In questi giorni ci sono state centinaia di testimonianze di affetto. Ho ricevuto le telefonate di Denis Verdini e di Gianni Chiodi e tante espressioni di solidarietà”. In conferenza stampa c’e’ stato spazio anche per il legale dell’ex assessore, Alfredo Iacone, che sui metodi dei pm ha commentato: ”Questa vicenda è la riprova di un uso perverso delle intercettazioni. Dovrebbero essere un mezzo per la ricerca delle prove, e non prove fine a sé stesse”.

 

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