I pesanti tagli ai parchi nazionali preoccupano il mondo del turismo. Assoturismo-Confesercenti, l’associazione che riunisce oltre 1.500 imprese turistiche in Abruzzo, lancia l’allarme sui risvolti del default del sistema parchi. “Stiamo parlando di uno dei pochi segmenti del turismo che nel 2009, anno nero della crisi, ha retto ed è cresciuto”. Lo ha spiegato il direttore di Confesercenti Enzo Giammarino citando i dati dell’ottavo Rapporto Ecotur sul Turismo Natura, realizzato da Istat, Enit, Università dell’Aquila e Regione Abruzzo: “A livello nazionale il 2009 si è chiuso con 99,1 milioni di presenze, oltre 100 mila in più rispetto al 2008, e un fatturato arrivato a 10,7 miliardi di euro (era di 10,5 nel 2008). Solo quattro anni fa le presenze totali negli esercizi ricettivi ufficiali delle aree protette erano di poco superiori a 94 milioni e il fatturato era di 9,8 miliardi di euro. La crescita è dunque dirompente”.
Ma ciò che emerge con forza è il ruolo dell’Abruzzo in questo mercato: nel pool dei parchi italiani protagonisti di questo incremento ci sono i parchi abruzzesi, “con il Parco d’Abruzzo – ha sottolineato Giammarino – che è in assoluto il più richiesto e conosciuto dai tour operator italiani ed europei, assorbendo oltre un quinto delle richieste. E questo avviene in tempi in cui si allarga la base di fruitori del turismo natura, sempre più integrato con altri prodotti della filiera come i Borghi più belli d’Italia, l’enogastronomia, il turismo religioso e spirituale, e in un tempo in cui per l’Abruzzo il plus natura si afferma anche sulla costa, con le bandiere blu e i due nuovi parchi della Costa dei Trabocchi e del Cerrano”.
Insomma, secondo l’associazione imprenditoriale il turismo nei parchi è in crescita “e rappresenta una scelta vitale per l’Abruzzo: per questo – ha aggiunto il direttore di Giammarino – è necessario che la Regione intervenga con forza. Sia l’assessore Mauro Di Dalmazio come coordinatore nazionale degli assessori al turismo, sia il presidente Gianni Chiodi come assessore ad interim all’ambiente, hanno il dovere di salvare venti anni di investimenti e risultati di cui sono stati protagonisti i cittadini, gli imprenditori e gli enti locali. Non va dimenticato l’impatto economico del boom della microricettività nata negli ultimi anni”.
“Tagliare del 50 per cento i fondi ai parchi vuol dire far perdere agli imprenditori ed ai turisti un punto di riferimento decisivo – ha precisato Daniele Zunica, presidente di Assoturismo-Confesercenti – oggi chi lavora nei parchi percepisce il salto di qualità fatto negli ultimi anni. Se nel 2005 oltre il 55 per cento era di provenienza regionale e appena il 31 per cento da altre regioni, oggi le due quote sono quasi appaiate (41 per cento la prima, 40 per cento la seconda), con una crescita delle provenienze internazionali arrivate nel 2009 al 13 per cento. L’Abruzzo in questo campo è leader: non possiamo perdere anche questa eccellenza determinante nella definizione del brand Abruzzo”.