Pescara. “Non ci sarà nessun salvataggio ma sul sistema ospedaliero abruzzese si abbatterà una scure che avrà pesantissime conseguenze soprattutto per la provincia di Pescara e le aree interne.
Silvio Paolucci continua senza pudore a non dire la verità agli abruzzesi, ma la realtà purtroppo è quella che abbiamo più volte denunciato ovvero che l’assessore alla Sanità e il Commissario D’Alfonso hanno accettato che i nostri ospedali vengano declassati”.
E’ quanto dichiara il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri che spiega come il Decreto Lorenzin, “accettato supinamente e sciaguratamente da questo Governo regionale avrà nefaste ripercussioni con la chiusura o al declassamento di 10 nosocomi e la soppressione, in quasi tutte le strutture, del pronto soccorso.
Non vengano a raccontarci frottole: è chiaro come sia lo stesso Paolucci ad andare a Roma per accettare le decisioni dall’alto senza colpo ferire e presto, se questo scellerato disegno arriverà a compimento, in provincia di Pescara ci sarà 1 solo ospedale con Popoli che resterà senza pronto soccorso mentre a Penne ci sarà un presidio praticamente senza capacità operative complesse.
In sostanza, con il declassamento delle strutture ospedaliere anche di Sant’Omero, Atri, Giulianova, Ortona, Sulmona, Guardiagrele, Atessa e Castel di Sangro arriveremo ad avere una regione con “mezzi ospedali” che non saranno in grado di garantire un percorso nascita in sicurezza, con un pronto soccorso non operativo h24 che non potrà rispondere ai codici rossi così come non potranno essere affrontate una miriade di operazioni.
Le aree interne della nostra regione insomma subiranno pesanti conseguenze rendendo irto di difficoltà, logistiche e organizzative, l’accesso alle cure da parte di tutti i cittadini. Il quadro che si sta prefigurando resta allarmante – conclude Sospiri – anche se Paolucci persevera nel tentativo di indorare la pillola (anche se per l’Abruzzo si prepara una supposta) ma noi cercheremo a tutti i costi e in tutte le sedi di difendere gli interessi e il diritto alla salute degli abruzzesi”.