Con 20 milioni di euro di risorse comunitarie sono stati creati 1.762 nuovi posti di lavoro. Hanno beneficiato delle opportunità previste nel bando “Lavorare in Abruzzo” 956 imprese, con il sistema dell’accesso a sportello, a fronte di 2.576 domande pervenute. I risultati del programma, attuato recuperando risorse non spese dal Fondo sociale europeo 2000/2006, sono stati illustrati questa mattina dall’assessore alle Politiche attive del lavoro, Paolo Gatti. I 20 milioni di euro sono stati così utilizzati: 12 mila per ciascun bonus occupazionale, che ha prodotto 946 nuovi posti di lavoro, il 54 per cento del totale, 8000 mila euro per i contratti di apprendistato professionalizzante (446 nuovi occupati), 10 mila euro per le stabilizzazioni (370) e un extra bonus del 25 per cento per l’assunzione di donne, giovani sotto i 30 anni, lavoratori oltre i 50 anni e per le persone che rientrano nelle categorie svantaggiate. Le cifre, non ancora disaggregate per settori di intervento, sono però rappresentabili su base provinciale. Pertanto le nuove assunzioni sono così ripartite: 437 nella provincia dell’Aquila, 429 nella provincia di Pescara, 473 nella provincia di Chieti, 423 nella provincia di Teramo. Ulteriori cento nuovi posti di lavoro saranno creati grazie al progetto “Cooperare in Abruzzo”, varato dall’Esecutivo regionale, sempre su proposta dell’assessore Gatti.
“Da questa iniziativa – ha concluso l’assessore – abbiamo constatato che in Abruzzo si è passati da un clima di sfiducia ad un clima più realistico: le imprese se aiutate e non ostacolate, assumono. In questo caso la politica ha intercettato dei bisogni veri, opponendosi alla retorica della crisi e alla desertificazione delle idee”. L’assessore Gatti ha infine annunciato di voler “replicare in un nuovo bando l’esperienza di Lavorare in Abruzzo, progetto a cui lo stesso ministro Meloni ha manifestato apprezzamento, magari individuando specifici territori e categorie”.