Pescara. Nove tartarughe sono state rinvenute lungo la costa abruzzese: due morte a Roseto e sei a Vasto, di cui quattro senza vita e due in gravi condizioni, soccorse e ricoverate al Centro Cetacei di Pescara.
Le causa principale del bollettino nefasto della giornata di oggi sarebbe l’uomo con lenze e reti da pesca. La Caretta caretta, infatti, si nutre prevalentemente di pesce e per questo che spesso gli incidenti sono causati dagli attrezzi di pescatori se non le eliche della barche.
In particolare le tartarughe vengono attirate dalle reti da posta, utilizzate per la pesca di sogliole e altri pesci da passaggio, rischiando di rimanere imbrigliate, ferite o soffocate.
Le due, delle 8 spiaggiate oggi in Abruzzo, recuperate in vita sono state visitate dai biologi del Centro Cetacei. Sono sembrate denutrite ma hanno una buona reazione in acqua. Ora resteranno sotto osservazione per 24 ore, poi verranno effettuati altri test ed esami specifici per conoscere meglio le reali condizioni. Sarà anche predisposto un trattamento medico nel caso in cui risultino dei parassiti dall’esame delle feci.
Se tra qualche giorno iniziano a mangiare e le condizioni di salute saranno buone, gli esperti valuterrano a quel punto il rilascio in mare delle due tartarughe.
Nel tardo pomeriggio la carcassa di una tartaruga sarebbe stata trovata sulla spiaggia di Silvi. La testuggine era morta da diverso tempo e il mare ha trascinato a riva la carcassa. Secondo gli esperti del Centro Studi Cetacei, dopo una mareggiata, si ritrovano spesso tartarughe sul bagnasciuga. E’ un fenomeno ricorrente principalmente nei mesi più freddi e piovosi ma può avvenire anche in estate con particolari condizioni climatiche e di vento.