L’Aquila. Il gruppo Consiliare di Forza Italia ha emesso la seguente nota: ‘La maggioranza di D’Alfonso continua ad avere enormi difficoltà non solo dal punto di vista strettamente politico ma anche sotto l’aspetto tecnico con provvedimenti importanti fermi da tempo che non approdato in Aula consiliare.
Un ulteriore caso riguarda il progetto di Legge n. 101/2015 relativo alla Delibera 292/C approvata il 21/04/2015 presentato come al solito in “pompa magna” come “collegato alla finanziaria 2015” oltre 2 mesi fa quindi, che non viene ancora esaminato in Consiglio regionale ed è impantanato nelle Commissioni, fermo nella fase cosiddetta pregiudiziale di irricevibilità.
Questo P.L. impropriamente denominato “Collegato normativo alla Legge di stabilità economico-finanziaria regionale 2015 contiene una serie di norme che riguardano vari settori come industria, università, sanità , l’agricoltura, il sociale e l’ambiente con riferimenti all’Arta e al Comitato Via. L’esame del testo è stato più volte impugnato da Forza Italia in quanto lo riteniamo, preliminarmente irricevibile da parte delle Commissioni e non condividendolo nel contenuto abbiamo presentato oltre 1.000 emendamenti.
La maggioranza, su input del Presidente, forzando la mano ha proceduto alle convocazioni delle Commissioni, anche in seduta congiunta, come accaduto oggi con la I e la III, chiamando in audizione una pletora di Capi Dipartimento, dirigenti, funzionari e rappresentanti delle organizzazioni professionali.
Alle nostre giuste e decise rimostranze, di fronte all’opportunità di proseguire nell’iter burocratico, visti anche i pareri degli stessi uffici competenti si è deciso di sciogliere i lavori e rimandare la discussione alla prossima seduta nel corso della quale verrà finalmente modificato il titolo del P.L. e modificato secondo le indicazioni, suggerimenti ed indicazioni degli uffici tecnici del Consiglio e Giunta.
Va sottolineato che sui 62 articoli che compongono il provvedimento ben 41 sono stati osservati dagli uffici tecnici sia della Giunta sia del Consiglio regionale che hanno sollevato finanche dubbi di costituzionalità”.