Zona franca: le critiche di De Matteis (MpA) e D’Alessandro (Pd)

chiodi_ricostruzioneGiorgio De Matteis, vice-presidente del consiglio regionale pungola Chiodi, e di riflesso, il Governo centrale, sugli interrogativi ancora irrisolti sulle modalità di attuazione della “zona franca”. Camillo D’Alessandro (capogruppo del Pd), prende la palla al balzo e chiede al Governatore della Regione di sciogliere tutti gli interrogativi o di dimettersi dall’incarico di commissario delegato della ricostruzione.

Si sviluppa sull’asse del centrodestra (anche se De Matteis parla come rappresentante istituzionale e non politico), Pd la nuova polemica sulle caratteristiche della cosiddetta “zona franca”.

Le domande di De Matteis. “ Da più di una settimana”, fa rilevare De Matteis, “ siamo in attesa di ricevere notizie certe e definite su problemi che oggi, guarda casa, sono all’attenzione di tutti. Avevamo chiesto certezze sull’avanzamento dello stato di attuazione della Zona franca urbana, così come avevamo chiesto certezze sulla situazione del recupero economico, produttivo e sociale delle aree terremotate”. Ma il disappunto di De Matteis sembra essere più radicato. “ Abbiamo già perso molti mesi”, incalza, “e penso che sia trascorso un limite temporale accettabile per avere delle risposte. Chiodi e’ commissario delegato dal Governo, faccia avere a noi e agli abruzzesi notizie certe sui tempi e le modalità di attuazione della Zona franca urbana. Inoltre, si impegni a far comprendere alla maggioranza del governo nazionale che quello di restituire le tasse rateizzandole non e’ una concessione, ma il diritto di una popolazione che e’ stanca di essere usata da una parte e dall’altra per riempire pagine di giornali e telegiornali”.

La posizione di Camillo D’Alessandro. “O Chiodi dà risposte”,  afferma D’Alessandroo deve dimettersi da commissario. Risposte sulla zona franca, risposta sulle tasse e risposta sugli ancora attuali sfollati, non qualche centinaia, ma circa 40.000 persone. Due sono le questioni: o non è ascoltato da Roma o non si fa ascoltare. Con il commissariamento finisce il lusso di essere “figurante”. Se ha problemi con il Governo nazionale lo dica ed anche subito, altrimenti la colpa è sua. Mi chiedo ? Dove stanno i parlamentari abruzzesi del centro-destra che dovrebbero contare a Roma ? Dove sta Di Stefano ? Dove sta Piccone ? Forse sono impegnati in campagna elettorale, se ne accorgeranno a L’Aquila: saranno spazzati via”.

 

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