Pescara. “Rabbia e sconcerto” sono queste le parole con le quali il Capogruppo di Forza Italia in Regione Lorenzo Sospiri commenta la notizia secondo la quale l’Amministrazione D’Alfonso sarebbe intenzionata a costruire un ospedale tra Chieti e Pescara.
“È fuori da ogni logica – commenta Sospiri – la scelta di D’Alfonso e Paolucci di voler stanziare ingenti risorse per la costruzione di un nuovo nosocomio situato sul confine di Chieti e Pescara. D’Alfonso ha dichiarato di aver individuato “una Striscia di Gaza che consente ai pescaresi di vederlo pescarese e ai chietini di vederlo chietino”, parole inutili in questo periodo di crisi economica, in cui più che puntare al risparmio si sceglie invece di costruire ex novo una struttura ospedaliera utilizzando gran parte dei 450 milioni di euro previsti dalla Legge di Stabilità da destinare alla sanità, di cui 250 milioni già stanziati peraltro dalla Giunta guidata dal Presidente Chiodi.
La costruzione di nuovi 5 nuovi ospedali (Lanciano, Vasto, Avezzano, Sulmona e Giulianova) è legata alle scelte operate dal Governo di centrodestra che trovano fondamento proprio nell’ex articolo 20 della Legge di Stabilità. Compito di chi amministra la Regione, in quanto i soldi del Governo sarebbero insufficienti, è riuscire a vendere i vecchi presidi ma a oggi non c’è traccia di possibili acquirenti.
La domanda che sorge spontanea è: perché utilizzare quei fondi pubblici per costruire un nuovo nosocomio in una zona che vanta già due ospedali, invece di pianificare prioritariamente interventi per strutture, come il San Massimo di Penne, per le quali tra l’altro i soldi sarebbero disponibili? In questo modo si potrebbe mettere in sicurezza il Punto nascita e scongiurarne così la chiusura in modo da realizzare un intervento che sarebbe ben accetto dalle comunità locali.
L’Azienda sanitaria locale – sottolinea Sospiri – si appresta a sborsare oltre 3 milioni di euro di soldi pubblici per un immobile fatiscente (in via Rigopiano a Pescara) sul quale, ovviamente, bisognerà operare interventi di ristrutturazione con conseguente aumento dei costi a carico dei contribuenti. Un investimento a dir poco insensato e contraddittorio se si profilasse la costruzione di un nuovo grande ospedale: gli uffici amministrativi sarebbero ubicati ben distanti dal nosocomio, cadrebbero così le motivazione addotte per questo esoso intervento e a quel punto gli oltre 3 milioni di euro sarebbero un investimento a dir poco illogico”.