Ad emetterla, in tribunale a Pescara, sarà il Gip Gianluca Sarandrea, che si pronuncerà sulle richieste inoltrate dal pool dell’accusa che fa capo al procuratore capo Giuseppe Bellelli, che ha richiesto ben 151 anni di reclusione.
Ad attenderla ci saranno le famiglie delle 29 vittime e 30 imputati: tra questi una società e rappresentanti e funzionari di Regione Abruzzo, Provincia e Prefettura di Pescara e Comune di Farindola, accusati a vario titolo di disastro colposo, omicidio plurimo colposo, lesioni, falso, depistaggio e abusi edilizio.
Una sentenza di primo grado attesa a lungo, rimandata più volte tra pandemia, rinvii tecnici, scioperi degli avvocati. Nel processo è confluita anche l’inchiesta bis, quella su un presunto depistaggio. Una vicenda giudiziaria che di certo vedrà i tempi prolungarsi ulteriormente nei successivi gradi di giudizio.
Le condanne richieste
Tra le condanne richieste, spicca quella a 12 anni per l’ex prefetto Francesco Provolo, seguita da quella a 11 anni e 4 mesi per il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta e per il tecnico comunale Enrico Colangeli