Foggia (4-3-3): Leali; Loiacono, Billong, Martinelli, Ranieri; Greco (80’ Mazzeo), Deli (80’ Agnelli) Busellato; Galano (88′ Matarese), Iemmello, Kragl. In panchina: Sarri, Noppert, Ingrosso, Cicerelli, Marcucci, Boldor. Allenatore: Pasquale Padalino.
Pescara (4-3-1-2): Fiorillo; Ciofani, Scognamiglio, Campagnaro, Balzano; Brugman, Melegoni (66’ Crecco), Memushaj; Marras (80’ Bruno), Mancuso, Monachello (85’ Del Sole). In panchina: Kastrati, Pinto, Bettella, Perrotta, Kanoutè, Sottil, Antonucci, Capone, Bellini. Allenatore: Giuseppe Pillon.
Reti: 44’ Deli, 64’ Mancuso (rig)
Arbitro: Manuel Volpi di Arezzo (Margani-Lombardi/Massimi)
Ammoniti: Mancuso, Billong, Ranieri, Busellato
Tornare da Foggia senza vittoria significherebbe, per il Pescara, certificare una crisi drammatica: anche per questo, Pillon cambia pelle e modulo, optando per il rombo anziché il solito 4-3-3; squalificati Gravillon e Del Grosso, tornano dal primo minuto Campagnaro e Monachello, agli estremi del blocco più canonico. Il Foggia ha una lunga serie di indisponibili e bisogno di scappare dalla bassa classifica: Padalino spera in Iemmello e in Galano a suo supporto.
Gli abruzzesi partono molto forte ma poco ordinati, collezionando comunque corner nei primi 10’. Il Foggia gioca di rimessa e al 15’ Iemmello tenta il colpo a sorpresa: lancio diagonale di Ranieri, tacco di Iemmello sulla trequarti, Deli gliela restituisce in profondità per irrompere nell’area, difesa stracciata ma l’attaccante non controlla e Fiorillo esce in due tempi per bloccare rasoterra. Pugliesi galvanizzati: al 18’ Ranieri recupera un pallone dalla linea laterale, appoggia a Kragl che innesca il meraviglioso tiro a giro di Deli dal limite ma l’arcobaleno sorvola di pochissimo la traversa. Il Pescara non sta a guardare: al 21’, Marras insiste sul fondo a sinistra, il rimpallo aiuta Mancuso a servire Monachello sul primo palo che sorprende Leali e cerca di far rientrare il tiro dalla zolla defilata, la porta è sgombra ma la palla balla lungo tutta la linea bianca senza entrare. Il match si accende: i rossoneri manovrano benissimo al 24’ un triangolo largo che porta Loiacono al tiro di prima dal limite piccolo, botta di prima potente, retroguardia elusa ma la mira è sbagliata di pochissimo. Monachello prova a salire in cattedra con la balistica più volte, senza trovare il bersaglio. Va molto meglio a Deli, al 44’: recupero fuori area di Kragl, chiama in causa Deli sulla sinistra, finta di cross per far sedere Ciofani e diagonale che si insacca sul secondo palo. 1-0 a chiudere la prima frazione.
I pugliesi aprono il secondo tempo con un palo pieno di Iemmello, che calcia di destro dopo un sombrero dalla lunetta su Scognamiglio. Replica immediatamente Memushaj con un diagonale mancino dal limite che fa la barba al legno. Un altro recupero di Kragl, al 55’, chiama in causa Busellato sui 20 metri, la conclusione mira all’angolino basso, Fiorillo si tuffa e riesce a grattarla in corner: ritmi altissimi. Fiorillo si immola ancora al 62’: Iemmello sale palla al piede, la dà a Galano che lo manda dentro con un pallonetto, controllo e girata al volo da 4 metri ma l’estremo difensore adriatico mura di ginocchio. La svolta al 64’: Mancuso riceve da Marras a centro area e controlla, mentre Billong non controlla le sue gambe ed è calcio di rigore. Sul dischetto va lo stesso Mancuso che la scaglia centrale a mezza altezza per l’1-1. Dopo il goal, il bomber del Delfino si trasforma in uomo assist al 78’: allarga per Monachello sul limite ma il compagno di reparto tira subito, ignorando l’area sgombra, e Leali lo aspetta senza patemi per parare. Pillon manda dentro anche Crecco ed è lui, all’80’, a cercare il tiro ravvicinato su iniziativa di Marras, centrando solo l’esterno della rete. Il centocampo foggiano latita e Padalino butta dentro Agnelli e Mazzeo, mentre Pillon si rinforza con Bruno per Marras e rinfresca l’attacco con Del Sole per Monachello. Finale a scacchi, con le due squadre attente a non cedere il fianco alla beffa. Match ball, al 93′, sprecato da Brugman: tracciante di Memushaj dalla destra, conclusione volante sottoporta dell’uruguagio ma la mira non è da attaccante. Ed è l’epilogo.
C’è stata la reazione psicologica invocata da Pillon, ma un solo punto – al netto anche delle occasioni rossonere – non basta a scongiurare la crisi pescarese. Il primo goal del 2019 di Mancuso dovrà bastare per mantenere la fiducia di una tifoseria già agitata: ai biancazzurri non spetterà un rientro tranquillo a casa.