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Pari a Venezia: il Pescara si salva

Venezia (3-5-2): Audero; Andelkovic, Modolo, Domizi; Frey, Falzerano, Stulac, Firenze (65’ Fabiano), Garofalo; Geijo (85’ Marsura), Zigoni (65’ Litteri). A disposizione: Vicario, Soligo, Fabiano, Marsura, Russo, Cernuto, G. Zampano, C. Del Grosso, Zennaro. Allenatore: Filippo Inzaghi.

Pescara (4-3-3): Fiorillo; Fiamozzi, Gravillon, Perrotta, Crescenzi; Machin, Coulibaly , Valzania; Mancuso (77’ Falco), Pettinari, Capone (71’ Campagnaro). A disposizione: Savelloni, Baiocco, Elizalde, Fornasier, Mazzotta, Carraro, Baez, Bunino, Cappelluzzo, Cocco, Falco, Yamga. Alleatore: Giuseppe Pillon.

Arbitro: Marco Riccardo Serra di Torino (Grossi-Pagliardini/Sozza)

Ammoniti: Valzania, Frey, Geijo

Almeno un punto per evitare matematicamente i play-out e chiudere la partita salvezza nella stagione regolare: tanto basta al Pescara, che affronta il Venezia nell’ultima di campionato. La squadra di Inzaghi, però, già ai play-off, vuole vincere per evitare il primo turno: Pippo schiera Zigoni e Geijo in attacco e una mediana a 5; Pillon con il solito trio Mancuso-Pettinari-Capone e si difende con Gravillon e Perrotta.

Nemmeno due minuti e i padroni di casa arrischiano alla porta di Fiorillo: la conclusione di Geijo viene murata da Fiamozzi, Garofalo ribatte sulla respinta ma trova ancora Fiamozzi. Gli ospiti rispondono subito: Capone, chiamato centralmente da Mancuso, spara in porta al 4’, Audero para rasoterra. Botta e risposta, Zigoni innesca Geijo sul rovescio di fronte, Fiorillo intuisce e blocca in due tempi. Avvio infuocato in laguna e ritmo sostenuto: al 20’, Pettinari scende a destra, dal fondo la tende dentro per Coulibaly, lo anticipa Frey e sfiora l’autogoal, facendo schizzare la palla sopra la traversa. Dalla mezz’ora si passa a fiammate meno costanti, con i Veneti di nuovo pericolosi al 28’: Falzerano si accentra dal lato corto a destra dell’area, supera Crescenzi e gira col sinistro, Fiorillo salta a proteggere il “sette”. Pettinari rimane il più attivo tra i biancazzurri: al 31’, stoppa e tira egregiamente dalla lunetta, Audero si tuffa sulla sorpresa e riesce a deviarla sul fondo. I lagunari spingono nel finale di tempo: al 41’, Falzerano in dribbling, allarga con l’esterno per l’inserimento di Zigoni, Perrotta è provvidenziale a metterci il piede in scivolata, deviandola sopra la traversa. Al 43’ un’altra discesa sulla corsia mancina degli uomini di Inzaghi, Gravillon perde la bussola, la recupera ma la crossa nella propria area, Crescenzi può solo rifugiarsi sul fondo; dalla bandierina, Garofalo la mette fuori area per Stulac che, tutto solo, la piazza con l’interno del destro e spacca in due la traversa. Fiorillo rimette ma c’è subito il break veneto per l’ultimo affondo sulla destra, Crescenzi arriva in ritardo riesce a chiudere sul tiro in corsa di Firenze, prima che Serra fischi l’intervallo.

Secondo tempo che parte più improntato allo studio reciproco e interrotto da falli tattici. Tutto calmo tranne Inzaghi che, dopo un giallo a Frey, protesta contro l’arbitro e viene allontanato. Il Delfino si scuote al 62’: Valzania ripercorre la linea di fondo dalla sinistra e cerca il cross e trova un tiro sul primo palo che, d’istinto, Audero salva smanacciando. Reagisce con un doppio cambio il vice di Inzaghi al 65’: Fabiano e Litteri per Zigoni e Firenze. Pillon, invece, preferisce proteggere il pareggio e mette Campagnaro per Capone, ma Litteri trova comunque spazio per attaccare: Geijo taglia una verticale perfetta a scavalcare tutta la difesa, ma Fiorillo si oppone a mani aperte sul tiro al volo in area piccola. Pillon rinfresca anche l’attacco con Falco per Mancuso ma è il Venezia ad attaccare sempre più forte: corner al 78’, Campagnaro riesce a salvare miracolosamente nella mischia sulla conclusione sporca di Stulac. Si fa male Geijo e tocca a Marsura negli ultimi 5 minuti. Il Pescara amministra, rincuorato anche dai risultati degli altri campi, e al triplice fischio è salvezza.

Si chiude così una stagione dal bilancio negativo: tante buone speranze all’inizio, un declino costante con il passare dei mesi. Ora al Pescara non resta che tenersi stretto Pillon e cominciare, fin da subito, a impostare la prossima, con una ristrutturazione radicale e trasversale.