Domani, venerdì 29 gennaio, la Cabina di Regia diffonderà il consueto monitoraggio dei dati sull’andamento dell’epidemia e sulla tenuta del sistema sanitario.
Intanto, in base ai dati diffusi dalle Regioni, l’Italia potrebbe passare da quasi tutta arancione a quasi tutta gialla: se i numeri venissero confermati, a partire da domenica 31 gennaio, a cambiare di colore sarebbero 10 regioni, per un totale di 16 regioni in fascia gialla.
Le restrizioni del periodo natalizio continuano a produrre effetti positivi, e la settimana di cui si stanno ora studiando i dati è quella dal 18 al 24 gennaio, che ha visto una diminuzione su scala nazionale dei contagi.
Molto probabilmente nessuna Regione resterà in zona rossa, al momento solo la provincia di Bolzano è in dubbio.
In zona gialla da domenica 31 gennaio dovrebbero essere:
– Calabria, Emilia Romagna e Veneto (che sono arancioni dall’8 gennaio) insieme a Piemonte, Lazio, Liguria, Val d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e ABRUZZO che hanno trascorso le ultime due settimane in zona arancione ma che già dalla scorsa settimana facevano registrare numeri da zona gialla.
In giallo lo erano già Toscana, Molise, Basilicata, Campania, e Provincia di Trento che dovrebbero confermare il loro trend.
Il passaggio in fascia gialla avrebbe come conseguenza una libertà di spostamento su tutto il territorio regionale insieme alla possibilità di tornare a fare colazione al bar o pranzo al ristorante, sempre nei limiti degli orari previsti del coprifuoco e delle misure di contenimento del virus quali mascherine e distanziamento.
In zona arancione dovrebbero restare:
– Umbria, Puglia e Sardegna. Per queste regioni se i dati dovessero migliorare bisognerebbe ancora attendere ulteriori 7 giorni per vedere un nuovo cambio di fascia di rischio.
In zona Rossa:
– al momento solo Sicilia e Provincia di Bolzano nonostante entrambe avessero già fatto registrare un miglioramento dei dati con la Sicilia che ha addirittura numeri da zona gialla mentre Bolzano ha visto negli ultimi giorni un aumento pari al 36% dei positivi, un dato che rende difficile l’entrata in zona arancione.