I missili hanno colpito tre siti destinati alla produzione e allo stoccaggio di armi chimiche. Mosca: “ci saranno conseguenze”.
La coalizione formata da Usa, Francia e Regno Unito ha sferrato un attacco contro la Siria di Assad, accusata di aver utilizzato armi chimiche nel raid della scorsa settimana contro la citta di Douma. A renderlo noto è stato il presidente statunitense Donald Trump, che ha sottolineato la necessità di reagire contro il regime di Bashar al Assad, definito “un mostro” che massacra il proprio popolo.
Il Pentagono ha parlato di raid mirati, che hanno colpito un centro di ricerca nel centro della capitale siriana, un arsenale di armi chimiche a ovest di Homs e una terza struttura militare sempre nei dintorni di Homs.
“Questo è un chiaro messaggio per Assad“, ha dichiarato il segretario americano alla Difesa, l’ex generale James Mattis, sottolineando come sia stato compiuto ogni sforzo per evitare vittime civili. Secondo fonti siriane, nel corso dei raid almeno sei militari americani sarebbero rimasti feriti, notizia seccamente smentita da Washington.
Nonostante i bombardamenti non abbiano interessato le postazioni russe in Siria, Mosca ha fatto sapere che: “Le azioni degli Usa e dei loro alleati non resteranno senza conseguenze“. Una dura condanna dell’attacco arriva anche dall’Iran, con il portavoce del ministero degli esteri, Bahram Ghasemi che ha dichiarato: “Gli Stati Uniti e i loro alleati non hanno prove sull’attacco chimico in Siria e sono responsabili per le conseguenze regionali che seguiranno all’attacco”.