Pescara (3-5-2): Fiorillo; Bettella, Drudi, Scognamiglio; Zappa, Memushaj, Palmiero, Melegoni (46’ Crecco), Del Grosso (65’ Kastanos); Galano, Maniero (83’ Bocic). In panchina: Alastra, Farelli, Elizalde, Marafini, Masciangelo, Bruno, Clemenza, Borrelli, Manè, Pavone. Allenatore: Nicola Legrottaglie
Cosenza (3-5-2): Perina; Capela, Monaco, Idda; Casasola, Sciaudone, Kanoutè, Prezioso, (77’ Broh) D’Orazio (70’ Lazaar); Rivière 31’ Pierini), Asencio. In panchina: Saracco, Corsi, Bittante, Baez, Machach, Carretta. Allenatore: Piero Braglia
Reti: 53’ Asencio, 68’ Zappa, 94′ Bocic
Arbitro: Antonio Rapuano di Rimini (Mokhtar-Tardino/Dionisi)
Espulsi: Palmiero, Sciaudone, Kanoutè
Ammoniti: Kanoutè, Drudi, Scognamiglio, Palmiero, Prezioso, Perina, Bocic
Senza più Machin, Legrottaglie si affida a Melegoni per agire dietro a Galano e Maniero nel posticipo contro il Cosenza, confermando anche l’ottimo Zappa sulla corsia destra. Braglia cerca punti preziosi per la salvezza con Rivière e Asencio.
Sono gli ospiti a portare il primo pericolo, al 12’: Rivière trova il corridoio sulla destra tra Drudi e Bettella, cerca il diagonale dal limite e non trova l’angolino basso di pochissimo. I rossoblu insistono e al 25’ costringono Fiorillo al miracolo sulla linea di Fiorillo: Kanoutè lancia la ripartenza di Casasola sulla destra, cross teso e basso a tagliare tutta l’area per l’inserimento e il tiro di prima di D’Orazio, ma il portiere la blocca proprio sul più bello. Kanoutè, al 28’, con un esterno vellutato dalla linea mediana illumina un’altra fuga di Rivière: difesa bucata centralmente, Scognamiglio recupera con uno scatto forsennato, l’attaccante forza il dribbling e si fa male: Braglia deve far entrare Pierini. Ed è il subentrato, nel recupero, a fallire un goal da 1 metro: Prezioso apre il campo all’affondo sulla sinistra di D’Orazio, traversone e sforbiciata di Pierini a mezz’aria che esce di un nulla. Negli ultimi secondi prima dell’intervallo, però, è Palmiero a far penare ancor di più Legrottaglie: stende Sciaduone e si becca il secondo giallo in pochi minuti, lasciando i suoi in 10. Per giunta, Pierini batte la punizione dai 30 metri e scheggia la traversa.
Legrottaglie torna in campo con Crecco per Melegoni, per tentare di arginare il Cosenza. Ma la superiorità numerica amplifica quella già mostrata nel gioco dai calabri, che la sbloccano al 53’: cross morbido di Prezioso dalla destra, Asencio stacca a centro area senza marcatura e la incorna senza problemi. 0-1. I numeri tornano in pari al 57’: Galano scappa sulla trequarti, Sciaudone lo chiude a forbice da dietro ed è rosso diretto. Il tecnico biancazzurro rivede uno spiraglio e alza il baricentro con Kastanos per Del Grosso. E i suoi lo seguono: diagonale larghissimo di Crecco, la palla scavalca il salto di Idda, Zappa arriva puntuale con il piattone destro sul secondo palo e la insacca al volo. 1-1. Il Cosenza perde i nervi, il Pescara torna in palla e al 74’ sfiora il vantaggio: traversone di Kastanos dai 25 metri che scavalca la difesa, si butta dentro Crecco che cerca di fotocopiare la rete di Zappa ma trova solo l’esterno della rete. Il Delfino preme sul gas nel finale, Legrottalie mette Bocic per Maniero e all’88’ Galano disegna un arcobaleno chilometrico per Memushaj, l’albanese entra solo in area e Perina lo stende in uscita e Rapuano fischia il rigore: Galano spara una mina dal dischetto ma Perina rimane centrale e la respinge a due mani. Sul rovescio di fronte, i padroni di casa rischiano la beffa, con Kanoutè che sgancia una bomba da fuori e solo una deviazione in mischia salva Fiorillo. Il Cosenza fa subito break sulla rimessa dal fondo, Lazaar scende sulla sinistra per il cross basso, Asencio scivola in area piccola per la deviazione, batte Fiorillo ma non il palo. Il Pescara sembra di nuovo in tilt, invece, al 94′ nasce un contropiede fulminante: Bettella regala un tracciante verticale per Bocic che fa dritto verso Perina e lo infilza rasoterra. 2-1 e rimonta completata.
Una vera altalena di emozioni, una gara vinta dalle mosse di Legrottaglie che, con 2 vittorie consecutive, dà la prova sempre più concreta che al Pescara serviva una diversa mentalità. Ad oggi, i biancazzurri se la giocano per il secondo posto.