Livorno (3-5-2): Plizzari; Boben, Gonnelli, Del Prato (46’ Viviani); Morganella, Agazzi (70’ Braken), Luci, Morelli, Porcino (46’ Pallecchi); Marras, Mazzeo. In panchina: Ricci, Marie Sainte, Rocca, Coppola, Ruggiero, D’Angelo, Rizzo A., Rizzo L, Zima. Allenatore: Paolo Tramezzani.
Pescara (4-3-2-1): Kastrati; Ciofani, Drudi, Scognamiglio, Del Grosso; Palmiero, Busellato (60’ Kastanos), Memushaj (82’ Crecco); Machin (73’ Melegoni), Galano; Maniero. In panchina: Farelli, Sorrentino, Zappa, Bettella, Masciangelo, Vitturini, Cisco, Di Grazia, Borrelli, Brunori. Allenatore: Luciano Zauri
Reti: 15’ Galano, 30’ Maniero (rig)
Arbitro: Daniel Amabile di Vicenza (Dei Giudici-Bercigli/Baroni)
Ammoniti: Maniero, Gonelli, Ciofani, Busellato, Pallecchi, Memushaj, Kastanos
Zauri regala un Santo Stefano da titolare a Maniero contro il Livorno, preferendolo a Borrelli nell’attacco con Machin e Galano. Tramezzani risponde con la coppia formata da Mazzeo e dall’ex Marras.
Gli amaranto vanno vicino al goal in venti secondi: Marras si presenta da solo davanti a Kastrati ma il suo diagonale è troppo debole e il portiere respinge con il piede. I padroni di casa approfittano, all’11, di un errore di marcatura di Scognamiglio su Mazzeo, che sfrutta la sponda di Marras ma calcia al lato. Una falsa partenza livornese: al 12’ Memushaj spara un siluro che Plizzari toglie dell’angolino con le ali. Ma al 15’, Galano fa un eurogoal: contropiede in triangolo con Maniero a centrocampo e fuga sulla destra per accentrarsi e scoccare una freccia all’angolino opposto dal limite con il mancino. 0-1. La gara si accende, i falli si consumano a mazzi e i cartellini gialli fioccano. Il Delfino fa girare la palla alla perfezione e al 29’, con un’azione pallanuotistica, Machin mette dentro per il tap-in di Galano ma Porcino anticipa in tackle e prova a ripartire ma stende Busellato ed è calcio di rigore: sul dischetto va Maniero e premia la scelta del tecnico segnando lo 0-2. Sul doppio vantaggio, gli abruzzesi gestiscono il ritmo e non si fanno impensierire dai tentativi di Marras. Piuttosto è Galano a far penare più volte Plizzari, e all’intervallo comandano gli ospiti.
Tramezzani rientra in campo con due cambi: Pallecchi per Porcino e Viviani per Del Prato. La ripresa non decolla e Zauri tiene svegli i suoi con Kastanos per Busellato per l’ultima mezz’ora, e il cipriota, appena entrato, va a infilare il portiere toscano con un radente in corsa dal limite ma trova il palo, e poi Maniero gli spreca addosso la ribattuta. Lo stesso Kastanosi ci riprova al 74’ ma è troppo lezioso sottoporta, e al 77’ con la balistica da fuori, mancando il palo sinistro di pochi centimetri. Il Livorno dà segnali di vita al 78’: Marras scavalca tutta la difesa con un loob da 30 metri, la difesa si dimentica di Del Prato che tenta la deviazione volante da 2 metri ma Kastrati riesce a smanacciarla sopra la traversa. I tirrenici riprendono piede, il Pescara cala di concentrazione e sale la tensione tra Zauri e Memushaj quando il mister tira fuori il capitano nel finale. All’84’, Mazzeo riparte e mette Pallecchi in porta, seppur scelga di richiamare in causa il compagno anziché tirare da vicino e Kastrati riesce a bloccare a terra. La squadra di Tramezzani ci crede fino alla fine a Marras non ottiene un rigore all’88’ per questione di centimetri: Viviani si accontenta della punizione dalla linea e costringe Kastrati al volo miracoloso. Al 90′, su contropiede, Crecco spreca un contropiede con una conclusione da distanza siderale che si alza di un metro sopra la porta avversaria, cestinando l’ultimo colpo utile del match.
Il Pescara torna alla vittoria, in una gara facile come poche, non risparmiandosi di peccare in concentrazione e di rischiare. Errori che, domenica nel lunch match contro il Chievo, potrebbero costare molto più caro.