Il Pescara si ferma all’Adriatico: in finale va il Verona

Pescara (4-3-3): Fiorillo; Balzano, Bettella, Scognamiglio, Pinto (17’ Del Grosso); Memushaj, Brugman, Crecco (74’ Bellini); Marras, Sottil (68’ Campagnaro), Mancuso. In panchina: Kastrati, Farelli, Ciofani, Gravillon, Perrotta, Bruno, Kanoutè, Antonucci, Monachello, Del Sole. Allenatore: Bepi Pillon

Verona (4-3-3): Silvestri; Faraoni, Dawidowicz, Empereur (24’ Bianchetti), Vitale; Henderson, Gustafson, Colombatto (65’ Pazzini); Matos, Di Carmine, Laribi (56’ Lee). In panchina: Ferrari, Berardi, Marrone, Munari, Balkovec, Lucas, Danzi, Tupta, Almici. Allenatore: Alfredo Aglietti

Reti: 73’ Di Carmine (rig)

Arbitro: Eugenio Abbattista di Molfetta (Vecchi-Fiore/Illuzzi)

Espulso: Scognamiglio

Ammoniti: Colombatto, Scognamiglio, Silvestri

Due risultati su tre a disposizione: il Pescara è davvero a un passo dalla finale play-off, gli basta non perdere contro il Verona nella semifinale di ritorno. Pillon conferma l’undici della grande gara d’andata, altrettanto fa Aglietti, con il solo Colombatto al posto di Danzi. Saranno Marras-Sottil-Mancuso e Matos-Di Carmine-Laribi i due tridenti contrapposti.

Primo sussulto del match al 4’: lancio lungo di Laribi per Di Carmine, che sfugge alla coppia difensiva, entra in area e tira basso a sinistra, Fiorillo fa il primo miracolo ma arriva il fischio per l’offside che annulla ogni ipotesi di ribattuta. Il Verona attacca a testa bassa e fa girare benissimo la palla sulla destra, al 10’ Laribi trova la sassata ricevendo a sinistra dell’area, la botta è sicura ma Balzano riesce a murare. Laribi in grande spolvero, 2 minuti dopo ci prova dal lato destro con un tiro-cross che insidia l’incrocio dei pali. Un’altra mischia al quarto d’ora in area Pescara, Pinto si infortuna a una mano: Pillon deve mettere subito Del Grosso. Gli ospiti non calano la pressione, al 17’ Laribi, pescato dal traversone di Henderson, si ritrova solo davanti al secondo palo ma cerca di schiacciare con la testa e mette clamorosamente fuori l’occasione del vantaggio. Pareggio d’infortuni: al 24’ entra Bianchetti per lo strappo di Empereur. La fortuna aiuta Sottil, al 27’, audace a cercare la conclusione da fuori: trova una deviazione che fa impazzire la traiettoria, ma Silvestri va incontro al rimbalzo e devia in tuffo. Laribi si conferma spina nel fianco del Delfino al 30’ con una bordata da 30 metri che fischia a un palmo dalla traversa. Al 35’ puro episodio da Var: Laribi, dalla trequarti, fa scattare Di Carmine, che brucia ancora Scognamiglio e Bettella, avanza nel campo libero e infila Fiorillo in uscita, ma c’è prima la bandierina del guardalinee a segnalare il fuorigioco e poi il check della moviola arbitrale a confermarlo. Netta la superiorità del gioco veronese, la squadra di Pillon riesce a reagire, al 45’, solo con un piattone da fuori area di Brugman che manca il bersaglio di 2 metri abbondanti. Ai punti, il primo tempo è tutto degli ospiti.

La ripresa si apre con un’occasione d’oro per i padroni di casa: Sottil taglia un ventaglio chirurgico dalla sinistra per l’inserimento di Marras che si fionda in tackle sottoporta, la tocca ma riesce solo a spedirla sul fondo. Marras cerca subito vendetta: break sulla ripartenza e mancino dal limite che si avvantaggia di una deviazione ma esce ancora di poco. Gli adriatici hanno tutt’altro passo: anche Memushaj, al 50’, sfoggia la prova balistica dal limite, Silvestri è però attento e blocca a terra centralmente. L’Hellas c’è ancora, anche se sciupa: Laribi, al, 53’, mette Faraoni davanti a Fiorillo ma la conclusione ravvicinata riesce come un passaggio al portiere. Aglietti si affretta a smuovere le acque con Lee per Laribi al 56’, non ci riesce, così al 65’ si gioca Pazzini per Colombatto, ma è Mancuso ad entrare finalmente in campo: coss basso di Crecco dalla sinistra e mancino secco dal dischetto che Mancuso, come Superman, spedisce in angolo con i pugni tesi. La successiva ripartenza porta Matos a concludere in scioltezza ma alta, per la fortuna di Pillon che butta dentro Campagnaro per Sottil: vuole blindare il pari. I gialloblu alzano il ritmo offensivo, al 73’ Pazzini trova uno scambio fulmineo con Di Carmine, Scognamiglio lo atterra sulla corsa ed è rigore. Sul dischetto va proprio Di Carmine che spiazza Fiorillo per lo 0-1. Pillon cerca di reagire con Bellini per Crecco. All’84 Mancuso ha un’ottima occasione per pareggiare: Marras lo serve ancora, il centravanti calcia in spaccata ma trova la deviazione verso il fondo. Gli ultimi 5 minuti sono un vero e proprio assalto biancazzurro, Marras manda anche Bellini in porta, ma viene anticipato in area piccola. In pieno recupero, si allestisce anche l’asse Del Grosso per Scognamiglio, ma la difesa veneta è un muro. Saltano schemi e nervi, Scognamiglio si becca anche il secondo giallo e viene espulso. Il Pescara ci crede fino alla fine: oltre il 94′ Bellini riesce a riceve e girarsi sul dischetto e la mette un dito sopra la traversa, facendo esplodere e poi piangere l’Adriatico. Subito dopo il triplice fischio: il Pescara si ferma qui.

In finale contro il Cittadella va il Verona, per i biancazzurri sono lacrime e rimpianti per una stagione lanciata benissimo e poi andata in declino per troppo tempo. Il colpo di coda nel finale di campionato, avvantaggiato anche dal caso Palermo, ha messo il Pescara davanti a una lotteria che, stavolta, non ha regalato vittorie.

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