Il Pescara si fa riprendere: lo Spezia passa all’Adriatico

Pescara (3-5-1-1): Kastrati; Drudi, Campagnaro (77’ Borrelli), Scognamiglio; Zappa, Busellato (62’ Ingelsson), Memushaj (75’ Palmiero), Machin, Masciangelo; Galano; Brunori. In panchina: Farelli, Sorrentino, Ciofani, Del Grosso, Bettella, Vitturini, Bruno, Palmiero, Cisco, Maniero, Di Grazia. Allenatore: Luciano Zauri.

Spezia (4-3-3): Scuffet; Vignali, Terzi, Capradossi, Ramos; Mora, Matteo Ricci, Bartolomei; Federico Ricci (85′ Erlic), Gyasi (61’ Gudjohnsen), Bidaoui (76’ Delano). In panchina: Krapikas, Desjardins, Ferrer, Maggiore, Benedetti, Burgzorg, Mastinu, Ragusa. Allenatore: Vincenzo Italiano.

Reti: 23’ Machin, 68’ Bartolomei, 70’ Gudjohnsen

Arbitro: Luca Massimi di Termoli (Cipressa-Berti/De Santis)

Ammoniti: Vignali, Drudi, Memushaj, Mora, Brunori, Machin, Gudjohnsen

Il Pescara torna in campo dopo la sosta con una sfilza di indisponibili, a partire da Fiorillo: in porta va Kastrati, mentre l’attacco a tandem è composto da Galano e Brunori. Italiano non se la passa meglio – oltre a giocarsi la panchina – e opta per Bidaoui anziché Ragusa.

Le due squadre partono affrontandosi a testa alta, con una conclusione per parte nei primi minuti, entrambe fuori bersaglio. Poi un certo declino nel ritmo e la preferenza di un maggior possesso palla. Al 23’ la svolta, seppur orfana di manovra delineata: palla in verticale dalla mediana di Memushaj per Machin che sale fino alla lunetta e, con un destro rasoterra, trova l’angolino basso a sinistra. 1-0. Il Pescara prende coraggio e tenta di tenere alta la pressione sull’avversario: ne soffre Scuffett che, al 26’, respinge malissimo su calcio d’angolo e regala palla a Drudi per il tentativo ravvicinato, sventato da Mora. Spezia con le gambe tagliate, i biancazzurri attaccano in scioltezza e Busellato sfiora il raddoppio al 39’: contropiede ampio a sinistra, traversone di Masciangelo, Busellato riceve sottoporta e la tira di prima ma la alza incredibilmente sopra la traversa. All’intervallo si va sul vantaggio corto.

Per la ripresa, Zauri predica calma ai suoi, per evitare errori da harakiri. Italiano, invece, perde per infortunio Gyasi e butta dentro il figlio d’arte Gudjohnsen, e dal suo piede arriva il pari al 68’. Appoggio dalla sinistra per l’islandese che dal dischetto cerca il tiro ma svirgola con il piatto e fornisce involontariamente a Bartolomei l’assist: palo e goal con Kastrati spiazzato. 1-1. Lo Spezia ritrova fiducia, guadagna un angolo due minuti dopo, Gudjohnsen salta altissimo sottoporta e la incorna ribaltando la partita. 1-2. Delfino nel pallone, Zauri cerca di riprenderla aumentando la propensione offensiva con Palmiero per Memushaj e Borrelli per Campagnaro. E va vicino alla ragione, perché al 79’ Brunori la mette dentro di coscia, su assist di Machin, ma l’arbitro non convalida e lo ammonisce giudicando il tocco di mano. Brunori cerca vendetta all’83’, servito rasoterra su punizione, calcia e trova una deviazione fortuita ma Scuffet si salva con i piedi. Abruzzesi a testa bassa nel finale e piovono palloni nell’area spezzina: Ingelsson, al 2′ di recupero, stacca da solo e si avvita di testa ma la manda alta da due passi, e perde l’ultima occasione.

Fischi dalle tribune e proteste dopo il triplice fischio per il goal annullato a Brunori, ma il Pescara esce dal campo sconfitto da uno Spezia che non vinceva da ben 6 giornate. Una partita ben gestita a lungo dalla squadra di Zauri, colpevole di pochi minuti di black out che, alla fine, costano 3 punti.

 

 

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