Il Pescara batte lo Spezia e torna in alto

Pescara (4-3-1-2): Fiorillo; Ciofani, Campagnaro (66’ Perrotta), Scognamiglio, Gravillon; Memushaj, Bruno (73’ Melegoni), Crecco; Marras; Monachello, Mancuso (81’ Del Sole). In panchina: Kastrati, Del Grosso, Bettella, Pinto, Antonucci, Bellini, Sottil. Allenatore: Giuseppe Pillon.

Spezia (4-3-3): Lamanna; De Col, Terzi, Crivello, Augello; Crimi (67’ Maggiore), Ricci (80’ Mastinu), Mora; Pierini (60’ Okereke), Galabinov, Da Cruz.  In panchina: Manfredini, Vignali, Barone, Bartolomei, De Francesco, Erlic, Acampora. Alleatore: Pasquale Marino.

Reti: 18’ Mancuso, 59’ Crecco

Arbitro: Livio Marinelli di Tivoli (Colarossi-Di Gioia/Illuzzi)

Espulso: Da Cruz

Ammoniti: Campagnaro, Bruno, Da Cruz, Marras

Tre punti in palio per il Pescara, buoni per balzare ancora più in alto in classifica e decidere se il finale di stagione sarà per la promozione o per i play off. Contro lo Spezia, Pillon non ha disponibili Brugman, Kanoutè e Balzano, rimpiazzati da Bruno, Crecco e Ciofani: confermato il tridente Marras-Monachello-Mancuso.  L’ex Marino, alla ricerca di un posto in paradiso per l’extra-season, si affida a Galabinov unica punta, supportati da Da Cruz e Pierini.

Il primo sussulto del match arriva al 9’: traversone teso dalla sinistra di Gravillon, Mancuso cerca l’avvitamento di testa ma riesce solo ad alzarla, sul campanile Monachello cerca la rovesciata ma asfalta Terzi e l’arbitro interrompe l’occasionissima. I liguri ci mettono nervi e fisico, ma la manovra pescarese è bella fluida e al 18’ arriva il vantaggio: cross lungo di Marras, Memushaj fa la torre sul palo destro, dal lato opposto, Mancuso sbuca alle spalle della difesa e la calcia dentro da zero metri. 1-0. Incontenibile il capocannoniere pescarese, che al 25’ arriva di nuovo a concludere, servito da Marras, stoppa e si gira tra un nuvolo di avversari, Lamanna riesce, però, a bloccare a terra. La reazione spezzina passa dalle percussioni di Ricci, ma ad aggredire la porta di Fiorillo, al 33’, va Mora, con una botta dal limite su scarico di Galabinov: il portiere adriatico ribatte a pugni tesi. Il dominio del Delfino sembra scemare sul finale di tempo, prova a ripristinarlo Monachello, al 43’, girandosi in area su invito di Marras, ma trova la deviazione difensiva. Dal corner successivo, Memushaj la mette sul dischetto, la difesa lascia libero Scognamiglio che inzucca senza saltare e manca di poco la traversa. Uno spreco che chiude la frazione.

Il secondo tempo pare essere più ostico per il Pescara, ostinato a presidiare l’area ospite ma incapace di sfondare l’opposizione difensiva. Sfata tutto, però, al 59’ Crecco: il centrocampista si libera nella mischia su corner della marcatura di Crimi e incorna di prepotenza il 2-0. Partita tutt’altro che chiusa, perché Marino mette dentro Okereke e, al 60’, va subito di testa ad obbligare Fiorillo al miracolo in tuffo per salvare l’angolino basso a destra. Salvataggio in corner e ancora Okereke a prolungarla di testa per Mora, che cerca la rovesciata in area piccola ma, solo davanti a Fiorillo, la mette sul fondo. Momento buono per i liguri interrotto dal secondo giallo che costa l’espulsione a Da Cruz: Marino in inferiorità numerica per l’ultima mezz’ora. Il Pescara amministra il vantaggio ma L’orgoglio dello Spezia si esalta al 77’, con un’azione insistita che, dopo due ribattute, Mora chiude con un’acrobazia che sfila accanto al palo di una spanna. La tranquillità pescarese vacilla anche due minuti dopo, quando Galabinov si gira d’improvviso da fuori area e Fiorillo deve rispondere con i miglior riflessi sul radente. Ancor più pericoloso, all’83’, Okereke ancora di testa su calcio d’angolo, e Fiorillo salva la rete inviolata con la manona di richiamo. Prova a metterla in banca, all’85’, Monachello, chiudendo un contropiede con un sinistro magico dal limite che supera Lamanna ma manca di pochi millimetri l’angolo lontano. L’attaccante siciliano ritenta dopo pochissimo, stavolta affondando in area a cercare il primo palo, ma trova l’opposizione del portiere. Mastinu si fa male da solo a un minuto dal 90′, Marino ha finito i cambi e i 5 minuti di recupero, 11 contro 9, si archiviano senza emozioni.

Momentaneo terzo posto per il Pescara, superando il Benevento, atteso domani sera a Livorno. Non senza rischiare, il Delfino mantiene l’imbattibilità e riscatta la sconfitta patita proprio a Benevento, senza accusare un altro arresto psicologico. Le basi per il rush finale ci sono tutte, e la serenità riconquistata non può che giovare a Pillon e Co.

 

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