“Riaprite al più presto le scuole, gli effetti sugli studenti, ma anche sulla società in generale, sono devastanti”.
Con queste parole, gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico, hanno avvisato il Governo, dopo il vertice europeo “Schooling during the time of Covid-19” e fatto da eco alle proteste dei ragazzi di tutta Italia contro la dad.
Nell’ultimo verbale del Cts si legge: “Le chiusure delle classi hanno un impatto negativo sulla salute dei ragazzi alterando anche il benessere affettivo e sociale”.
Se il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina preme per una riapertura al 9 dicembre almeno per le classi del quinto superiore, anche in vista degli esami di Maturità, è ormai certo che ciò non potrà avvenire prima dell’Epifania.
Intanto l’associazione nazionale Presidi ricorda che nessuna delle questioni sottoposte a Palazzo Chigi è stata risolta: nessuna risposta inerente la gestione dei tracciamenti, il trasporto scolastico e il problema dei supplenti.
Impensabile dunque un rientro prima del 7 gennaio.
Un fascicolo, nelle mani ora della Azzolina, è stato redatto dal Comitato Tecnico Scientifico per chiedere “di procedere a una tempestiva soluzione delle tematiche della scuola”.
A quanto riportato da Repubblica nel fascicolo a firma del Cts, insieme al presidente dell’associazione italiana di pediatria e al presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, si evidenzia come “la continuità del percorso formativo e scolastico è fondamentale per garantire l’apprendimento, lo sviluppo, il benessere, la salute e la sicurezza degli studenti”.
“Le scuole dovrebbero essere le ultime istituzioni ad essere chiuse, in caso di lockdown generale emergenziale, e le prime a riaprire quando le condizioni lo permettano. Considerate le conseguenze devastanti sui bambini, ragazzi e adolescenti e sulla società nel suo insieme, le chiusure scolastiche dovrebbero essere considerate come l’ultimo provvedimento, temporaneo e solo locale, nel caso in cui l’epidemia non possa essere gestita con diverso approccio”.
Aggiunge inoltre il Cts “il blocco della scuola in presenza non dovrebbe essere usato come anticipazione di un problema sanitario ma come intervento successivo di fronte ad una situazione andata fuori controllo”.
A conclusione del proprio report il Cts scrive: “istruzione e salute sono intimamente interconnesse. Le chiusure scolastiche hanno un impatto negativo sulla salute dei ragazzi. In caso di chiusura è indispensabile garantire la partecipazione degli studenti ad eventi formativi, a materiali didattici ed educativi, investendo in tecnologie digitali appropriate”.