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Ecco cosa può salvare un malato di cancro: la raccomandazione degli esperti, pochi oncologi lo fanno

Gli oncologi non hanno dubbi: finalmente esiste un metodo per ridurre notevolmente il rischio di cancro migliorando notevolmente la qualità della vita.

In base ad uno studio condotto dall’Istituto superiore di sanità, dall’inizio del 2020 ad oggi in Europa circa il 5% della popolazione ha avuto una diagnosi di tumore.

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Complessivamente si conta che siano 23,7 milioni le persone che hanno dovuto affrontare o stanno affrontando questa patologia. Ma, a quanto pare, sembra essere arrivata una soluzione che potrebbe migliorare notevolmente la qualità della vita riducendo il rischio di morte per cancro oltre a rendere molto più efficaci le cure oncologiche.

Ecco cosa può salvare un malato di cancro: la scoperta medica di cui avevamo bisogno

In base ad alcuni studi condotti nel corso degli ultimi decenni, è emerso che i pazienti oncologici hanno una probabilità maggiore di morire per infezioni. Si parla di una probabilità pari a tre volte rispetto a quella di una persona non affetta da patologie oncologiche.

Gli studi hanno dimostrato che è triplicato anche il rischio di avere delle sovra-infezioni batteriche, che è un tema molto delicato in questo periodo storico, considerando che si è registrato un notevole aumento di resistenza ai comuni antibiotici.

Ecco perché i vaccini sono così importanti contro le infezioni batteriche-Abruzzo.cityrumors.it

La maggior parte delle infezioni contratte hanno a che fare con germi multi-resistenti, lo ha confermato Angioletta Lasagna, oncologa a San Matteo di Pavia. Ma per fortuna è stato trovato un vaccino, che è in grado di prevenire una serie di eventi che possono determinare l’ospedalizzazione delle persone affette da tumore.

Grazie a questo vaccino dunque si riuscirebbe a ridurre il periodo di degenza dei malati oncologici e di conseguenza ridurre anche l’impatto economico che questa condizione ha sull’intero Sistema sanitario nazionale.

Dunque, appare evidente che la vaccinazione riesce a migliorare la qualità di vita dei pazienti oncologici, oltre a migliorare anche l’efficacia delle cure. In molti casi, infatti, contrarre infezione durante un percorso chemioterapico, implica la sospensione o la riduzione dei dosaggi dei medicinali che servono a contrastare lo sviluppo del tumore.

Di conseguenza, l’infezione viene vista non solo come una cosa pericolosa per la sopravvivenza del paziente, ma anche come un ostacolo all’efficacia delle cure.

L’oncologa Lasagna, nel sottolineare l’importanza della vaccinazione, specifica che “Il momento ideale della vaccinazione sarebbe, in linea teorica, prima dell’avvio dei trattamenti, ma è possibile farla anche in corso di cure. Ci sono degli accorgimenti – evitare il giorno stesso e i giorni vicini – per evitare l’eventuale sommarsi di eventi avversi come il dolore in situ di inoculo o la puntata febbrile.”