Viene così rinviata ogni decisione solo dopo che sarà definito quel “rinnovato quadro normativo e programmatico” alla luce del quale valutare “la compatibilità e di conseguenza la praticabilità” della richiesta. “Sono basito e sconcertato. Da tre settimane attendiamo l’autorizzazione a lavori necessari e indispensabili, senza i quali avremmo avuto una carneficina – ha commentato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio – lavori che ovviamente abbiamo iniziato in molti casi già completato. Anche perché nei quasi quotidiani confronti in videoconferenza, prima Borrelli e poi Arcuri, con il conforto dell’intero Governo hanno sempre stimolato le Regioni a non perdere tempo, assicurando la copertura delle spese dietro rendicontazione. Ancora l’8 aprile, Arcuri e Borrelli, tornavano a rassicurare i Presidenti delle Regioni che avrebbero autorizzato e rimborsato tutte le spese sostenute prima del 6 aprile dietro presentazione delle relative rendicontazioni.
Oggi invece arriva una risposta negativa che rinvia a future, imprecisate, nuove misure e programmi. Non è così che si gestisce e si affronta un’emergenza: tre settimane solo per rispondere, per di più negativamente! Cosa avremmo dovuto fare? Restare fermi in attesa di risposta e dell’ennesimo ‘programma’ da approvare? Attendere che il Governo approvi il ‘prossimo’ decreto per poi vedere come e quando arriveranno i soldi? Ho chiesto spiegazioni al ministro Speranza che ha assicurato che nel ‘decreto aprile’ ci saranno ‘risorse ingenti’ e ‘poteri’ commissariali in capo ai Presidenti. Voglio dire con chiarezza al Ministro, ai Commissari e all’intero Governo che noi ci siamo assunti la responsabilità di dare disposizioni alle Asl per effettuare lavori urgenti senza copertura di spesa, una copertura che a due mesi e mezzo dalla dichiarazione dell’emergenza ancora non c’è, e che continueremo a fare i lavori perché con la salute non si scherza.
Se fossimo così irresponsabili da attendere i decreti del Governo, la loro conversione in legge, il versamento dei fondi, l’approvazione dei programmi da parte dei ministeri e via seguitando, la burocrazia ammazzerebbe più gente del virus. Chiedo ai parlamentari abruzzesi di vigilare al massimo livello di attenzione per tutelare il diritto alla salute dei cittadini”.