I dati parlano di 324 pazienti (+1 rispetto a ieri) ricoverati in ospedale in terapia non intensiva (41 in provincia dell’Aquila, 101 in provincia di Chieti, 134 in provincia di Pescara e 48 in provincia di Teramo), 24 (-2 rispetto a ieri) in terapia intensiva (7 in provincia dell’Aquila, 3 in provincia di Chieti, 7 in provincia di Pescara e 7 in provincia di Teramo), mentre gli altri 1720 (+8 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl (107 in provincia dell’Aquila, 485 in provincia di Chieti, 814 in provincia di Pescara e 314 in provincia di Teramo).
Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 295 pazienti deceduti (+2 rispetto a ieri): i nuovi decessi (alcuni dei quali avvenuti nei giorni scorsi, ma la cui positività al virus è arrivata nelle ultime 24 ore) riguardano un 65enne di Crecchio e una 90enne di Pescara (spetterà in ogni caso all’Istituto Superiore di sanità attribuire le morti al Coronavirus, in quanto si tratta di persone che potrebbero già essere state affette da patologie pregresse); 496 guariti (+18 rispetto a ieri, di cui 181 che da sintomatici con manifestazioni cliniche associate al Covid 19, sono diventati asintomatici e 315 che hanno cioè risolto i sintomi dell’infezione e sono risultati negativi in due test consecutivi).
Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, sono stati eseguiti complessivamente 33820 test, di cui 29143 sono risultati negativi.
La differenza tra il numero dei test eseguiti e gli esiti, è legato al fatto che più test vengono effettuati sullo stesso paziente. Nel totale viene considerato anche il numero degli esami presi in carico e tuttora in corso.
Del totale dei casi positivi, 241 si riferiscono alla Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, 723 alla Asl Lanciano-Vasto-Chieti, 1260 alla Asl di Pescara e 635 alla Asl di Teramo.
I 27 casi di oggi si riferiscono 0 alla Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, 19 alla Asl Lanciano-Vasto-Chieti, 7 alla Asl di Pescara e 1 alla Asl di Teramo
Il dato riguarda la presa in carico dei pazienti e non coincide necessariamente con la loro residenza anagrafica, in quanto ci sono pazienti residenti in una provincia che sono in cura in una diversa Asl provinciale. Inoltre, per ragioni cliniche, ci sono pazienti che sono stati trasferiti da un ospedale all’altro, anche in presidi di Asl differenti.
Lo comunica il Servizio Prevenzione e Tutela della Salute dell’Assessorato regionale alla Sanità.