La situazione è stabile. E’ quanto emerso dal nuovo monitoraggio settimanale della cabina di regia di oggi, venerdì 5 febbraio.
Dai dati dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute, infatti, l’epidemia da Covid in Italia sembra stabile: nell’intervallo di tempo che va dal 25 al 31 gennaio si evidenzia un indice di contagio Rt allo 0,84%. I nuovi positivi sono stati nelle ultime 24 ore 14 mila ma preoccupano le nuove varianti del virus, e il numero dei morti che resta elevato.
Salgono le regioni considerate a rischio (passano da 1 a 3) e nel rapporto si legge “l’Italia si trova in un contesto preoccupante per il riscontro di varianti virali di interesse per la sanità pubblica di molteplici regioni, si conferma la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche e di restare a casa il più possibile”. Sono in tutto 13 le regioni che fanno registrare un peggioramento degli indici, tra queste anche l’Abruzzo a causa della circolazione della variante inglese.
L’Iss ha chiesto alla cabina di regia di valutare l’ipotesi di “mini-lockdown” nelle zone in cui le nuove varianti (brasiliana ed inglese) del Covid si stanno diffondendo, facendo registrare un incremento dei casi perché hanno una velocità di trasmissione maggiore
I colori delle regioni:
Nelle ultime ore era poi circolata la notizia della riapertura dei ristoranti a cena (ma solo in zona gialla) e a pranzo (in zona arancione) su via libera del Comitato Tecnico Scientifico e nel rispetto di regole precise quali l’obbligo di mascherina quando si sta in piedi, un numero limitato di persone al tavolo e niente buffet.
La richiesta di riapertura era stata avanzata dal Ministero dello sviluppo economico e avallata dalle dichiarazioni a Radio Popolare del viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri “lo sostengo da molti mesi, credo che i ristoranti possano essere riaperti, in zona gialla, in sicurezza e con controlli rigidi fino alle 22”.
A smentire la possibile riapertura è poi arrivata una nota del Comitato Tecnico Scientifico in cui si legge “non c’è alcun via libera del Comitato Tecnico Scientifico alla riapertura della ristorazione nelle zone gialle e negli orari che attualmente ne prevedono la chiusura”. E sempre il Cts chiarisce poi che nel proprio verbale si chiede un “rafforzamento delle misure” ricordando tuttavia che la decisione finale spetta al governo e che occorrerà valutare anche le diverse tipologie di pubblici esercizi.