Palestre, piscine e centri sportivi italiani sotto controllo dei NAS per verificare che vengano rilasciati i certificati medici per l’idoneità sportiva. Controlli anche in Abruzzo.
I militari dei NAS, in adempimento di un servizio coordinato tra i vari nuclei operativi italiani e disposto dal Gruppo Carabinieri per la tutela della salute di Roma, hanno eseguito dei controlli a tappeto mirati a rilevare irregolarità presso palestre, piscine e centri sportivi, presenti sul territorio di quattro regioni: Lazio, Emilia Romagna, Abruzzo e Toscana. L’operazione è stata disposta per verificare che tutte le normative riguardanti il rilascio dei certificati medici per accertare l’idoneità all’attività sportiva fossero rispettate.
I NAS hanno ispezionato 413 centri sportivi sparsi nelle quattro regioni interessate, e hanno rilevato violazioni delle normative in 118 di essi. Una percentuale, quindi, molto alta (quasi il 30%) dei centri sportivi ispezionati non aveva tutte le carte in regola. Sette di questi centri sono stati colpiti da un provvedimento di immediata sospensione delle attività per non aver garantito i servizi fondamentali a chi pratica attività sportiva, ad esempio la presenza del defibrillatore salvavita.
I controlli in Abruzzo
Sono state individuate altre situazioni irregolari, come ad esempio la presenza di studi medici nelle palestre senza l’autorizzazione richiesta e la concessione di certificazioni mediche per l’idoneità all’attività sportiva firmate da medici non regolarmente abilitati.
In sette casi separati, gli agenti intervenuti hanno segnalato simili violazioni, che sono attualmente oggetto di valutazione per una possibile sospensione. Nel complesso, sono stati segnalati 81 individui alle autorità amministrative, di cui nove sono stati deferiti in libertà alle autorità giudiziarie competenti. Le infrazioni contestate, sia a livello penale che amministrativo, ammontano complessivamente a 176.000 euro.
In Abruzzo, sono state controllate le palestre nelle province de L’Aquila, Chieti, Pescara e Teramo, per un totale di 47 strutture. Molte di esse sono state segnalate alle Autorità Amministrative e Sanitarie per le seguenti irregolarità:
- 21 strutture hanno tesserato persone che non avevano la certificazione sanitaria che ne accertava l’idoneità all’attività sportiva non agonistica
- in 3 palestre i NAS hanno trovato certificati non più validi o rilasciati da medici non autorizzati
- 1 palestra aveva adibito una parte della struttura a studio medico senza avere alcun tipo di permesso
- 3 palestre mancavano di strumenti fondamentali per la salute degli iscritti, come defibrillatori salvavita
Queste le situazioni più gravi, ma altre palestre sono state oggetto di segnalazione a causa di scarse condizioni igieniche. Inoltre, alcune di esse vendevano vitamine, bevande e prodotti alimentari senza autorizzazione.