Città Sant’Angelo. Centinaia di persone in fila per il vaccino e, per sedersi, ci sono solo le sedie da spiaggia.
Accade all’hub vaccinale allestito al Città Sant’Angelo Outlet Village, come riferisce il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo.
“Da giorni al centro vaccinale della Asl di Pescara presso l’Outlet Village di Città Sant’Angelo”, spiega, “centinaia di persone, per la maggior parte anziani, fanno la fila al freddo per ore. Fa sorridere, ma c’è da piangere, se poi all’interno del centro vaccinale ad accogliere i cittadini in fila ci sono le sedute del mare.
“È encomiabile il lavoro gratuito dei volontari che rendono possibile da mesi la campagna di vaccinazione, è da ringraziare ogni giorno la dedizione di medici ed infermieri vaccinatori, non bastano le parole per sottolineare la solidarietà messa in campo”, sostiene Acerbo, “ma una campagna vaccinale decisiva come questa non può basarsi su volontariato, lavoro gratuito e improvvisazione”.
“Se queste sono le capacità del centrodestra regionale, allora siamo difronte ad una classe politica indegna di un paese avanzato”, polemizza, “La verità è che ogni volta, dai tamponi ai vaccini, dal tracciamento alle terapie intensive, si smantella e si rinizia da capo, improvvisando, colti da una nuova emergenza frutto della smania di tornare al più presto a come era prima, come se nulla fosse accaduto. La priorità è ancora tamponare, tracciare e vaccinare e allora si impieghino le risorse strutturali e lavorative necessarie. È davvero poco comprensibile aver scelto l’Outlet Village di Città S.Angelo, addirittura inizialmente come unico centro dell’area metropolitana di Pescara, dopo aver smantellato il centro vaccinale al Palacongressi di Montesilvano, che nel corso della campagna vaccinale è stato progressivamente depotenziato”.
“Quali sono le logiche dei vertici della Regione Abruzzo, della Asl di Pescara e dei sindaci di centrodestra dell’area metropolitana? Che tristezza far pagare ai cittadini le beghe interne ad una compagine iperlitigiosa e incompetente”, interroga in conclusione Acerbo.