Le scelte responsabili del Governatore Marsilio, scaturite anche dal confronto con tutti i capigruppo di maggioranza e opposizione del Consiglio regionale, di anticipare l’ingresso in zona rossa, hanno consentito di arrivare all’appuntamento con questo fine settimana, il più propizio per le vendite, con un indice RT al di sotto dell’1.
Questo purtroppo non è stato ritenuto sufficiente dal Governo Nazionale che, sempre più intrecciato nei pasticci dei suoi DPCM, ha deciso di estendere fino al 10 dicembre le misure più restrittive per la nostra Regione. Una decisione questa, che merita un immediato riesame, cui sta lavorando il Presidente Marsilio perché il settore del commercio non abbia a perdere questi giorni preziosissimi per le vendite.
E’ evidente infatti che se la scelta fosse dipesa dal Governo Regionale, dal 4 dicembre l’Abruzzo sarebbe stata zona arancione. Parallelamente alla richiesta di revisione sulla zona rossa abruzzese, è importante che il Governo provveda a speciali misure di ristoro per l’Abruzzo. Chiediamo da subito ai parlamentari abruzzesi e agli esponenti regionali della coalizione giallorossa, nei quali pur si avverte il chiaro imbarazzo a esprimersi sulla nuova ordinanza del Ministero della Sanità, di attivarsi presso il Ministro Gualtieri, esponente del Partito Democratico, al fine di prevedere all’interno della legge di Bilancio speciali misure per i ristori in Abruzzo”.
Così, in una nota congiunta il Coordinatore regionale, Etelwardo Sigismondi e il Capogruppo in Consiglio Regionale, Guerino Testa.
Michele Fina (PD). Le polemiche politiche sterili e strumentali sono sempre odiose. E in una fase d’emergenza sono vomitevoli. Per questo cerco sempre parole di moderazione e rispetto delle istituzioni e mi arrabbio solo quando sono le stesse istituzioni a non rispettarsi, nell’inguardabile scaricabarile tra Regioni e Governo ad esempio. Tuttavia non si può proprio tacere di fronte al danno enorme che l’Abruzzo unica regione in zona rossa sta subendo. Voglio rivolgermi agli esponenti abruzzesi del centrodestra, intendo quelli nati e cresciuti in Abruzzo, che hanno idee diverse dalle mie ma che amano la nostra terra e che hanno dedicato e dedicano da anni il loro impegno politico per il luogo che è stato ed è delle proprie famiglie e che sarà dei propri figli. Voglio chiedere loro: cos’altro deve succedere?
Quanto altro dovrete supinamente sopportare una guida della Regione che segue gli ondivaghi sospiri della Meloni e se ne frega dei bisogni dei vostri e nostri concittadini? Non parlate più con i vostri elettori? Non sentite il grido di dolore e di indignazione della nostra gente, dagli operatori sanitari ai commercianti? Non siete più in grado di far sentire la vostra voce e restituire dignità e ragionevolezza alla guida della Regione? Perché quello che sta succedendo in queste ore e in questi giorni resterà nella memoria degli abruzzesi per decenni. E ricorderanno anche chi poteva parlare e ha taciuto, chi poteva fare e non ha fatto.
Per questo sento tutta la responsabilità di dare il mio contributo per far crescere il prima possibile un’alternativa solida a questa mala gestione: un’alternativa di centrosinistra allargata ai civismi ma soprattutto un’alternativa abruzzese, capace di mettere sempre avanti gli interessi del futuro del nostro territorio. Per un Abruzzo mai più luogo di esperimenti politici nazionali che la sfortuna ha voluto coincidessero con la peggiore crisi della storia repubblicana. Gli abruzzesi sono un popolo orgoglioso e dignitoso e davvero non meritano tutto questo.