Il Presidente della Regione, Marco Marsilio, accompagnato dal sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi ha effettuato oggi un sopralluogo al “drive through” di Monticchio (L’Aquila): uno dei numerosi punti di prelievo sulla popolazione della provincia dell’Aquila installati nell’ambito del progetto di screening promosso dalla Regione Abruzzo per contrastare l’impennata di contagi che sta interessando il territorio aquilano.
Attraverso la campagna di prelievo di test rapidi gratuiti, che in caso di necessità si protrarrà fino a lunedì 7 dicembre, sarà possibile tracciare la eventuale presenza del Corona Virus soprattutto tra i portatori asintomatici, contribuendo in maniera determinante sull’abbassamento della curva dei contagi. Soddisfazione è stata espressa da Marsilio in ordine alla risposta dei cittadini di gran parte della provincia dell’Aquila “che oggi, con la partecipazione a questa campagna di screening massivo, testimoniano il loro impegno e la volontà di contribuire alla riduzione del contagio”.
“La Regione Abruzzo, insieme con la Provincia autonoma di Bolzano, sono state le prime realtà locale a dare la possibilità ai propri cittadini di procedere a questo vero e proprio ‘setaccio’ per intercettare precocemente le persone positive che, essendo asintomatiche, non vengono individuate dai normali percorsi di tracciamento e che quindi continuano a loro insaputa a contagiare potenzialmente tante altre persone”. “Riteniamo che questo strumento di tracciamento sia molto importante perché, dalla esperienza della Regione Abruzzo e della Provincia di Bolzano, possa derivare una sorta di progetto pilota da replicare anche su dimensione nazionale”.
Marsilio, che ha visitato anche i punti di Carsoli, Paganica, L’Aquila e Pizzoli, e che nel pomeriggio sarà ad Avezzano e a Pescina, ha detto che dalla prossima settimana di passerà ad avviare una analoga campagna di screening anche nella provincia di Teramo. A margine della visita nella provincia aquilana, Marsilio ha anche parlato dei dati relativi all’indice di contagio e alla possibilità, ancora tutta da definire, di un passaggio in una diversa zona di rischio per l’Abruzzo.