Una nuova forma di ospitalità turistica: il caso di AirBnB nei capoluoghi di provincia abruzzesi

Al 1° dicembre 2020 gli annunci sulla piattaforma AirBnB relativi a strutture dei capoluoghi di provincia abruzzesi sono 697.

 

È quanto risulta dalle elaborazioni che il CRESA (Centro Studi dell’Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia) ha svolto sui dati di AirDNA, società di ricerche di mercato specializzata su AirBnB e fornitore leader di dati e analisi su affitti per vacanze a breve termine su AirBnB ed altre piattaforme on line.

AirBnB è una piattaforma online, fondata come start up a San Francisco nel 2008, attraverso la quale avviene il contatto tra coloro che vogliono affittare un appartamento o una singola camera e coloro che hanno necessità di trovare un alloggio. È quindi una nuova forma di intermediazione turistica, risultato dell’applicazione delle information technologies e della sharing economy al turismo, come già accaduto anche a molti altri ambiti produttivi.

Nel settore turismo AirBnB ha avuto un grande successo anche in Italia dove nel 2015 aveva registrato 3,6 milioni di ospiti e aveva prodotto 3,4 miliardi di euro di impatto economico complessivo.

Ad agosto 2018 le strutture presenti su AirBnB in Italia hanno raggiunto le 397.314 unità registrando a par- tire dal 2008 (quando erano 52) un tasso di incremento annuo sempre positivo che ha raggiunto il valore massimo durante il 2010 (+791%). In Abruzzo le strutture presenti su AirBnB erano 6.006 pari all’1,5% del totale italiano e in crescita del 78,3% rispetto ad agosto 2016.

La situazione dei capoluoghi di provincia abruzzesi

Tra i quattro capoluoghi di provincia abruzzesi Pescara ospita il maggior numero di strutture (411 pari a poco meno del 60%) con annunci sulla piattaforma AirBnB, con almeno un giorno prenotato o disponibile nell’ultimo mese (active rental). L’Aquila si posiziona al secondo posto con un numero molto inferiore (182 corrispondenti al 26,1%) mentre Chieti e Teramo risultano molto attardate con un numero di annunci sensibilmente minore (Chieti: 67 cioè il 9,6%; Teramo: 37 pari al 5,3%).

Pescara emerge non solo per i valori assoluti ma anche per la densità delle strutture presenti su AirBnB rispetto sia all’estensione territoriale (12,2 per kmq, mentre negli altri capoluoghi si supera l’unità solo a Chieti), sia alla popolazione (3,4 per 1.000 abitanti, valore al quale si avvicina solo L’Aquila con 2,6 strutture per 1.000 abitanti).

Anche considerando gli indicatori strettamente turistici, Pescara spicca tra i capoluoghi provinciali per il peso delle strutture presenti su AirBnB rispetto sia al movimento turistico (1,5 per 1.000 presenze turistiche ufficiali, mentre solo a L’Aquila si supera l’unità), sia alla capacità turistica ufficiale (3,1 per ogni esercizio, mentre gli altri capoluoghi sono allineati approssimativamente sull’unità).

La localizzazione delle strutture presenti sulla piattaforma AirBnB nell’ambito dei territori comunali dei capoluoghi di provincia abruzzesi può essere analizzata sulla base delle carte geografiche presenti in questa pagina. Nonostante esse siano caratterizzate da scale geografiche differenti e quindi le loro dimensioni non siano confrontabili a colpo d’occhio, risulta evidente che le strutture interessate sono generalmente concentrate nei centri storici. Tali strutture, infatti, sono indicate da punti viola, che rappresentano gli appartamenti, e da punti azzurri, che identificano le stanze singole, raggruppati in nuvole corrispondenti alle aree centrali, ad eccezione del comune di Pescara dove interessano la globalità del territorio comunale.

Tale evidenza conferma le conclusioni di molte analisi relative ad altre realtà urbane, italiane ed internazionali, che hanno evidenziato la maggiore concentrazione di strutture presenti su AirBnB nei centri storici e la minore presenza nelle periferie. Questa distribuzione territoriale è legata alla maggiore appetibilità turistica delle aree centrali, spesso caratterizzate da monumentalità e pregio degli edifici civili e religiosi e da esternalità urbane ricercate dal turista, e ha prodotto in alcuni centri storici effetti economici e sociali che ne hanno iniziato la trasformazione del tessuto demografico e urbano.

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