Tullio Tonelli, presidente della Tua, replica a Mauro Febbo, consigliere regionale di minoranza che lo aveva invitato a dimettersi perché incompatibile con l’incarico.
La replica
Il rag. Mauro Febbo ha probabilmente fondato la sua campagna elettorale sulla mia persona. Ciò lo giudico positivamente, perché, contrariamente al mio comportamento abituale, mi stimola a rispondere per chiarire sia la mia posizione, ma anche le strumentalizzazioni che in questo periodo mi vedono oggetto di attenzione.
Ho accettato l’incarico di Presidente del Cda di TUA dal 20 febbraio 2017 dall’ex Presidente della Giunta Regionale Luciano D’Alfonso con l’obiettivo di realizzare la costituzione in house providing della società garantendo l’equilibrio del bilancio aziendale, indispensabile per il mantenimento in questa condizione della società.
L’incarico prevede la gratuità della prestazione, come, peraltro, avviene per Pescara Energia S.p.A, società in house provinding del Comune di Pescara.
Prendendo atto delle valutazioni fatte dall’Avvocatura Regionale circa la mia presunta incompatibilità a rivestire le due cariche, ho inviato, in data odierna, una comunicazione a tutte le autorità interessate sulla vicenda che mi riguarda sostenendo, ovviamente in forma succinta, che la incompatibilità non sussiste per l’ampia documentazione rilevabile dall’Anac che distingue la funzione di Presidente da quella di Presidente con deleghe gestionali dirette, in questo caso assimilabile all’Amministratore delegato o unico.
Ho fornito ampia documentazione, disponibile a qualunque verifica, dalla quale emerge chiaramente che la funzione da me svolta riguarda la firma di tutti gli atti deliberati dal Cda.
Ripeto che ciò è rilevabile dai verbali del Cda di cui copia ho già provveduto ad inoltrare al rag. Mauro Febbo, al quale rispondo che non credo di dovermi scusare per aver svolto nell’interesse dell’azienda pubblica, che riveste un rilevante ruolo nella vita degli abruzzesi, un impegnativo incarico portandola alla condizione di house providing, salvaguardando di conseguenza i posti di lavoro, come mi è stato riconosciuto anche a livello sindacale.
Ricordo al rag. Febbo, che in qualità di Presidente della Commissione di Vigilanza regionale, aveva previsto per il 2017 un bilancio di TUA con gravi perdite, che di fatto non si sono realizzate, poiché la chiusura è stata in utile per 200.000 euro ed alcune sue gravi affermazioni attestanti che avrei forzato il bilancio non solo suona ad offesa nei miei confronti ma anche della società di revisione e del Collegio sindacale! (di bilanci di aziende pubbliche ne ho gestite ben oltre 40 e non ho mai chiuso bilanci in perdita. Sta di fatto che il Ministero dei Trasporti, quando ero direttore della ex Gestione Governativa di Pescara, mi ha inviato in otto aziende italiane del settore dei trasporti per risanarne i bilanci e credo di avere un curriculum che il rag. Febbo non può permettersi di offendere con quelle affermazioni!).
D’altra parte, se guarda con un po’ di obiettività il bilancio di TUA del 2017, vedrà che l’indice ricavi/costi, universalmente riconosciuto per valutare l’andamento aziendale, è salito dal 24,7% del 2015 al 27,2% del 2017. L’Anav, che rappresenta le aziende private di trasporto ha asserito che l’indice del detto rapporto per le aziende private si attesta al 23%.
In conclusione, sono stato chiamato per raggiungere determinati obiettivi, che ritengo di aver raggiunto. Posso lasciare l’azienda, quindi, in qualunque momento con animo tranquillo, ma non può essere il rag. Febbo a chiedermelo, ma chi ne ha titolo.