Un’occasione più unica che rara, insomma, non solo per i vantaggi che le nostre abitazioni ne trarranno in termini di qualità energetica e sicurezza, ma anche per il mondo delle imprese del settore: un’area che per anni ha dovuto fare i conti con una crisi senza precedenti, e nonostante qualche speculazione sul costo delle materie prime, gli iniziali problemi di interpretazione, le lungaggini della burocrazia, le richieste di proroga a lungo inascoltate prima di essere concesse, ora si trova ad affrontare una opportunità in grado di rivitalizzare l’intera filiera, perché i benefici si estendono all’area degli impianti elettrici, dei serramenti, degli infissi, dell’installazione di ascensori. Senza contare l’intero mondo dei professionisti della progettazione, come architetti, ingegneri e geometri.
Ma ecco i numeri, innanzi tutto. L’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) cui la legge assegna un delicato compito di controllo e verifica della bontà degli interventi effettuati, proprio nei giorni scorsi ha diffuso i dati nazionali e per ciascuna regione relativi alla sola parte della riqualificazione energetica: in Abruzzo sono state realizzate 1240 “asseverazioni”, ovvero l’insieme delle procedure previste, per un totale di investimenti ammessi a detrazione pari a 252 milioni e 13mila 459,15 euro. Una massa enorme, suddivisa così: 264 asseverazioni riguardano condomini, con un investimento medio di 588 mila 377,97 euro; 552 edifici unifamiliari, con un investimento medio di 101mila 510,24 euro; 424 unità immobiliari indipendenti, per un investimento medio di 96mila 162,80 euro.
“Il nostro mondo, quello delle piccole imprese – spiega il presidente regionale di Cna Costruzioni Abruzzo, Aurelio Malvone – guarda con grande fiducia al Superbonus: la nostra associazione, anche grazie al programma nazionale “Riqualifichiamo l’Italia” messo a punto con Eni ed Harley&Dikkinson, ha dato vita nella nostra regione a quattro diversi consorzi, che lavorano con competenza e professionali per venire incontro proprio alla crescente domanda dei cittadini. E a confermarlo ci stanno proprio questi dati: insomma, non credo di sbagliare affermando che circa un terzo delle domande approvate sia riconducibile all’attività dei nostri consorzi”. Più in generale, prosegue Malvone “adesso occorre insistere nel chiedere tutti insieme al Parlamento e alle forze politiche un prolungamento ulteriore della durata del bonus, consentendo di programmare con più calma il futuro, visto che all’inizio emergenza Covid, visto che le prospettive sono anche legate all’utilizzo della grande massa di fondi che il Pnrr, dedica alla riqualificazione degli edifici, ben 15,5 miliardi di euro tra 2021 e 2026.
Anche incertezze interpretative e burocrazia hanno fatto perdere tempo e un po’ di fiducia ai cittadini, che nel tempo si è ricostruita anche grazie a un atteggiamento più attento e aperto dei Comuni: molte amministrazioni, su nostra sollecitazione all’Anci Abruzzo, hanno capito il valore del provvedimento cercando di semplificare la strada ai committenti”.