Abruzzo. Superamento delle disparità territoriali nei diritti di cittadinanza e nella coesione socio economica tra gli obiettivi del Pnrr: Abruzzo a confronto con Centro-Nord e Mezzogiorno nelle analisi del Cresa, Centro studi dell’Agenzia per lo sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso.
Le elaborazioni (1/20023 – 2/2023), pubblicate sul sito dell’Agenzia di sviluppo, riguardano in primis aspetti della coesione socio-economica: ricchezza (Pil pro capite), livelli di istruzione della popolazione e di competenza degli studenti, condizione giovanile (occupazione e i flussi demografici).
Il secondo tratta i diritti di cittadinanza: reti digitali, idriche e ferroviarie, servizi per l’infanzia e emigrazione ospedaliera.
La situazione regionale è buona per quanto riguarda il livello di istruzione e l’andamento ventennale del tasso di occupazione giovanile e della diffusione dei servizi per l’infanzia. Tuttavia, questi due ultimi indicatori, nonostante la maggior crescita su base pluriennale, confermano nell’ultimo anno osservato valori intermedi tra quelli centro-settentrionali e quelli meridionali.
Nel confronto con il Mezzogiorno, l’Abruzzo mostra posizioni migliori relativamente al Pil e ai livelli di competenza degli studenti e peggiori riguardo il tasso di emigrazione ospedaliera, l’efficienza della rete idrica e la penetrazione della banda ultra-larga. Per quanto riguarda il tasso migratorio giovanile, l’elettrificazione della rete ferroviaria e la diffusione di internet, la regione presenta valori relativi all’ultimo anno disponibile superiori al solo Meridione ma trend peggiori rispetto ad esso ed al Centro-Nord. A preoccupare, oltre alla situazione regionale più svantaggiata rispetto alla parte sviluppata del Paese e anche al Mezzogiorno è soprattutto la minore velocità che connota l’andamento degli indicatori abruzzesi rispetto ad entrambe le ripartizioni e rispetto al solo Sud e Isole. In questo quadro, secondo l’analisi del Cresa, elevato è in tutto il Mezzogiorno il rischio di un veloce decremento demografico, di crescita dell’incidenza della popolazione anziana e di riduzione del peso dei giovani per migrazioni e bassi tassi di natalità.