Il provvedimento discende, oltre che dalla normativa nazionale e regionale, anche dal Regolamento Europeo n. 178/2002 che stabilisce i “principi ed i requisiti generali della legislazione alimentare individuando le procedure nel campo della sicurezza alimentare e disciplina, anche, tutte le fasi della produzione, trasformazione e della distribuzione degli alimenti e dei mangimi prodotti per gli animali destinati al consumo alimentare o ad essi somministrati”.
Con il provvedimeto licenziato oggi, l’esecutivo ha approvato il “Programma di Controllo della radioattività nelle acque destinate al consumo umano” predisposto dal Servizio Sanità Veterinaria, Igiene e Sicurezza negli Alimenti, che è stato inviato al vaglio del Ministro della Salute che ha ritenuto che il Programma, nel suo complesso, adeguato e sostanzialmente conforme alle prescrizioni del D. Lgs n. 28/2016 e del D.M. 2 agosto 2017.
Il Decreto legislativo n. 28/2016, ha introdotto l’obbligo di controllare nelle acque potabili, oltre ai parametri di qualità convenzionali, anche il contenuto di eventuali sostanze radioattive, fissando anche i criteri e le metodologie di controllo. Il piano di monitoraggio della Regione Abruzzo, nell’ambito del controllo della radioattività naturale e artificiale nelle acque potabili, prevede la misura dei parametri indicati per i campioni di acqua prelevati presso le principali reti di distribuzione regionali che erogano acqua ad una quota significativa di popolazione.
L’analisi, condotta sui dati forniti dall’ARTA e riferiti al triennio 2015-2017, ha evidenziato come le concentrazioni di attività “alfa” e “beta” rilevate mediante scintillazione liquida nei campioni prelevati, siano basse e che tutte le misure effettuate hanno fornito risultati ben al di sotto dei limiti previsti.