“La questione – sollevata dai sindacati dei Medici– scrive Morra – nasce dal fatto che non viene consentito ai nuovi medici di famiglia di aderire ai NCP in sostituzione dei Medici andati in pensione. E’ di tutta evidenza che il progressivo pensionamento dei medici che aderiscono a questi NCP, aperti 12 ore al giorno con assistenza medica, infermieristica e di segreteria, rischia di penalizzare il Servizio offerto al cittadino se non addirittura determinare la chiusura dei NCP in un momento storico in cui, invece, si sta cercando di rivalutare ed incentivare l’assistenza territoriale più prossima al cittadino e in cui c’è una forte carenza di medici di famiglia soprattutto nelle aree interne.
Sembrerebbe che la questione sia motivata da indisponibilità economiche e di bilancio alle quali potrebbe essere correlata una precisa scelta di riservare le risorse originariamente destinate ai Medici di famiglia aderenti ai NCP ad altre finalità. Negli articoli di stampa – sottolinea ancora il Difensore civico – si legge che la Regione ha preso una posizione precisa negando la possibilità di subentro, però si legge anche che tale situazione riguarda esclusivamente la Asl 1. Per questo, in ragione delle funzioni attribuitegli dalla Legge regionale istitutiva e nel prioritario interesse dei cittadini, il Difensore civico regionale chiede di conoscere: “le ragioni ostative al subentro dei nuovi medici di famiglia nei Nuclei di Cura primaria in sostituzione dei medici collocati in pensione; le cause delle dichiarate indisponibilità economiche e di bilancio; le cause della sostenuta disparità di trattamento tra le diverse Asl della Regione”. La missiva di Morra si conclude con “l’auspicio che l’Amministrazione regionale assuma tempestivamente tutte le iniziative necessarie per non disperdere ma, anzi, valorizzare l’esperienza dei NCP” .