Ridimensionamento uffici postali: ecco quelli a rischio chiusura

Il presidente Anci Abruzzo Gianguido D’Alberto ha incontrato i rappresentati sindacali di Slp Cisl, Slc Cgil e Uil Poste per discutere dei rischi della privatizzazione di Poste Italiane, con la possibile chiusura di sportelli e un ridimensionamento territoriale che penalizzerebbe soprattutto le zone interne, in cui gli uffici postali sono spesso uno dei pochi presidi istituzionali.

L’occasione dell’incontro è dunque stata utile per confrontarsi sul processo di cessione sul mercato di una parte degli uffici di Poste Italiane, cosa che ha alimentato nuove discussioni sul pericolo di chiusura degli stessi, con ciò che ne conseguirebbe sulla privazione di un servizio così importante per i piccoli centri abitati.

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Il rischio privatizzazione per gli uffici di Poste Italiane apre scenari preoccupanti per i piccoli centri abitati abruzzesi – abruzzo.cityrumors.it – Fonte Pixabay

A tal fine, D’Alberto si è impegnato a promuovere una cabina di coordinamento con il nuovo governo regionale, le sigle sindacali, i parlamentari abruzzesi e tutte le istituzioni del territorio, per avviare un confronto con il Governo che sia orientato a tutelare un patrimonio della collettività, quale Poste Italiane.

Un presidio importante, a cui non si può rinunciare

Nelle sue dichiarazioni D’Alberto ha evidenziato come Poste Italiane “rappresenta un presidio forte che può e deve aiutare il Paese, e in particolare l’Abruzzo e le aree interne a colmare quel gap legato all’abbandono dei territori di altri importanti presidi istituzionali”.

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Sindacati mobilitati per evitare le chiusure degli uffici postali – abruzzo.cityrumors.it – Fonte Pixabay

Ribadendo la consapevolezza del ruolo di coesione sociale che le Poste hanno sempre svolto, per questo motivo D’Alberto ha assicurato che si farà promotore di una cabina di coordinamento con il nuovo governo regionale, i sindacati di categoria, le istituzioni locali e i parlamentari, coinvolgendo anche le altre Anci Regionali, affinché sui servizi di prossimità tutti lavorino insieme a tutela della collettività.

Concordi le sigle sindacali, che hanno sottolineato come “Poste Italiane svolge un servizio universale a forte vocazione sociale, con una presenza capillare anche nei piccoli centri dove spesso l’ufficio postale rappresenta, insieme alla Caserma dei Carabinieri, l’unico presidio istituzionale”.

I rappresentati di categoria hanno poi ricordato come già in passato grazie alla mobilitazione siano state scongiurate possibili chiusure, evidenziando come un’ulteriore privatizzazione di Poste possa portare a operazioni che potrebbero concretizzarsi in chiusure di uffici e riduzioni di personale. Un rischio che evidentemente le sigle sindacali e la comunità vuole scongiurare, al fine di garantire la continuazione di un presidio così importante e sentito per i piccoli centri abitati.

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