“Voglio ricordare che l’Abruzzo è uscito nel 2016 dal commissariamento della propria sanità riappropriandosi dopo anni della potestà legislativa e normativa su questa delicata materia grazie all’ottimo lavoro dell’allora Assessore al ramo Silvio Paolucci, ma è dal suo insediamento che Marsilio ed i suoi non hanno deliberato alcunché su di un tema strategico come appunto la Rete Ospedaliera regionale” sottolinea Sandro Mariani. “Attendiamo quindi fiduciosi, al di là degli annunci, di conoscere quale sia il documento che avrebbe ricevuto il parere tecnico favorevole dal Ministero della Sanità e di avviare così, carte alla mano, una discussione seria in Consiglio Regionale”.
“Al momento infatti non conosciamo le proposte presenti in tema di ripartizione dei servizi, di organizzazione dei reparti e delle specializzazioni nei vari nosocomi abruzzesi. In particolare poi, per la provincia di Teramo, continuiamo a vedere una serie di “non scelte” tradotte nella volontà di non puntare sulla riqualificazione dell’ospedale “Mazzini” come il centrale e più importante sul territorio in tema di offerta sanitaria. Non si hanno poi notizie certe sulla riqualificazione e la specializzazione anche dei presidi ospedalieri di Giulianova, Atri e Sant’Omero, questo senza tralasciare il fatto che, una delle grandi promesse incompiute di questo centrodestra a trazione Verì e Lega per quanto concerne la sanità, è la trasformazione del nosocomio giuliese in Dea di I° livello, promessa ampiamente disattesa, visto che rimane Presidio Ospedaliero di base. Insomma, come sempre per la maggioranza regionale a guida centrodestra, Teramo si conferma la “Cenerentola” d’Abruzzo” conclude il Capogruppo di “Abruzzo in Comune”.