Il tema del confronto: la ‘rete Covid’ da costruire per fronteggiare l’eventuale seconda ondata del virus. Le regioni hanno predisposto dei piani ad hoc per i lavori da realizzare nelle strutture ospedaliere. Che riguardano tra l’altro il potenziamento dei posti letto, dei posti in terapia intensiva, gli adeguamenti dei pronti soccorsi e per la separazione dei percorsi. Piani che – ha comunicato Arcuri ai governatori in video collegamento – sono stati approvati senza condizione per l’Abruzzo, il Friuli e la provincia di Bolzano mentre gli altri progetti – ha osservato secondo quanto riferisce chi ha partecipato all’incontro – andranno ancora approfonditi con un confronto tecnico.
Le regioni – ha comunicato Arcuri, sempre secondo le stesse fonti – dovranno entro il 12 settembre indicare le richieste di cui hanno bisogno. Ma il commissario straordinario, sempre secondo quanto viene riferito, ha ventilato l’ipotesi di puntare ad accordi quadro direttamente con le Asl. Da qui la protesta di Sicilia, Campania, Sardegna, Piemonte e altri regioni che avrebbero sottolineato come la legge non prevede che i presidenti di regioni vengano ‘bypassati’.
Il ministro Speranza, stando alle stesse fonti, ha parlato di un confronto utile e, di fronte alle rimostranze di diversi governatori e assessori in collegamento, Arcuri avrebbe aperto alle richieste che sono pervenute. Diverse regioni, pero’, hanno evidenziato il rischio che non si riesca a fronteggiare in maniera vigorosa la possibile seconda ondata del coronavirus, proprio per la lentezza dell’iter dei lavori sulla ‘Rete Covid’.