Le dichiarazioni rilasciate alla stampa dal segretario regionale leghista Giuseppe Bellachioma sono sconcertanti. Vorrebbe che il Consiglio Regionale facesse partire immediatamente l’iter per l’approvazione di un referendum sulla legge elettorale nazionale, intasando il lavoro delle Commissioni”.
Lo afferma il Capogruppo M5S in Regione Abruzzo Sara Marcozzi che prosegue: “In Abruzzo abbiamo i Pronto Soccorso stracolmi di pazienti che devono aspettare ore per un controllo, liste d’attesa infinite, un numero di medici inferiore rispetto al fabbisogno regionale, tempi lunghissimi per la prenotazione di un esame medico, famiglie con persone disabili abbandonate, trasporto pubblico insufficiente, una Giunta che fa l’opposto di ciò che chiede tutto il tessuto economico in materia di autorità portuale e sviluppo economico. Perché su questi temi non mostrano lo stesso zelo che hanno quando li chiama in causa Salvini? È questo che intendevano col ‘Prima gli abruzzesi’ con cui hanno fatto propaganda per tutta la campagna elettorale delle elezioni regionali?”.
Il Capogruppo Marcozzi entra poi nel merito della richiesta di referendum annunciato dalla Lega per abrogare la quota proporzionale del Rosatellum e trasformare la legge elettorale in un maggioritario puro: “La storia degli ultimi anni è un campionario di contraddizioni leghiste. Nel 2016 si sono schierati contro il referendum di Renzi, bocciato dagli italiani, che prevedeva una riforma elettorale in senso maggioritario. Nel 2017 hanno votato a favore dell’attuale legge elettorale a braccetto con Berlusconi e Verdini, mentre il MoVimento 5 Stelle era nelle piazze per contrastarla. Sono stati al governo per 14 mesi durante i quali, quando avrebbero potuto farlo, non hanno mai proferito parola in merito al Rosatellum. Se ne ricordano solo oggi che sono, per loro stessa colpa, all’opposizione. Mancava un tema su cui fare becera propaganda?”.
Aggiunge Marcozzi: “Ma questo non è tutto. Numerosi sono i costituzionalisti che hanno già evidenziato il fumus di inammissibilità del quesito proposto da Salvini e Company, poiché il risultato della consultazione referendaria non garantirebbe un sistema immediatamente operativo per la modifica del numero di collegi uninominali”.
“O non conoscono le Leggi e la Costituzione o vogliono usarle per far perdere tempo alle Regioni e a tutta l’Italia per interessi di partito. Purtroppo siamo abituati a vedere Salvini e i suoi usare egoisticamente le istituzioni, forzandole a seconda dei sondaggi e delle proprie convenienze partitiche. Gli italiani ne hanno già pagato le conseguenze in estate, quando la Lega ha pugnalato alle spalle i cittadini tradendo il contratto di governo”.
“Una cosa è certa: il MoVimento 5 Stelle non rimarrà a guardare. Se dovesse arrivare in Consiglio Regionale la richiesta di referendum, voteremo contro e ci opporremo con tutti gli strumenti possibili. Noi, al contrario della Lega, non abbiamo dubbi su quali siano le priorità della nostra terra e continueremo a lavorare per una sanità che funzioni, perché inizi un vero sviluppo economico e per proiettare questa Regione verso un futuro migliore”.