Inoltre, gli addebiti vertono pubblicità sanitaria online effettuata in maniera non aderente alla normativa vigente e mantenuto in attività un ambulatorio carente sul piano igienico e sanitario.
I controlli hanno riguardato tre studi nelle province di Pescara, Chieti (zona di Lanciano) e L’Aquila (Marsica).
Dal 2019 è fatto divieto alle “strutture sanitarie private di cura”, “agli iscritti agli albi degli Ordini delle professioni sanitarie” nonché alle società attive nel settore odontoiatrico di pubblicare “comunicazioni informative” aventi contenuti “di carattere suggestivo e promozionale”. Proprio da questo principio normativo sono partiti gli accertamenti dei NAS di Pescara che, scandagliando i siti di e-commerce (per vendita online e banner pubblicitari di social network) hanno posto l’attenzione sulle inserzioni “meramente promozionali” di prestazioni sanitarie di natura odontoiatrica.