Il premio Paolo Borsellino tutto l’anno, in occasione del XXVII Anniversario delle Stragi di Capaci e Via D’Amelio, organizza l’esposizione in Abruzzo della “Quarto savona 15”, l’auto della scorta di Giovanni Falcone distrutta dall’esplosione di Capaci, dentro la quale furono trucidati i tre agenti Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.
A distanza di 27 anni dal tragico evento ancora oggi la vettura percorre chilometri per testimoniare la forza della legalità, nonostante sia stata colpita in pieno dalla deflagrazione di 600 chili di tritolo.
L’auto sarà esposta a TERAMO in piazza Martiri giovedi 9 maggio (dalle 10 alle 18) ; a PESCARA in Piazza venerdi 10 maggio (dalle 10 alle 21) ; a MONTESILVANO in Largo Venezuela sabato 11 maggio (dalle 10 alle 13)
Quell’auto è il simbolo di uno degli eventi più terribili della storia d’Italia. La Quarto Savona Quindici rappresenta un monito perenne per non dimenticare la strage di Capaci e tutte le vittime innocenti delle mafie. La memoria è ricordo e anche speranza, è la speranza che passa da un percorso di cultura e legalità realizzato da anni all’interno delle scuole e nei confronti di ragazzi che quel giorno non erano ancora nati. Uno dei simboli della memoria della strage e di lotta alla mafia: lo sfrontato manifesto di morte e terrore della mafia. Perché quel viaggio – in tutti questi anni – non si è mai interrotto, toccando altre città d’Italia grazie all’impegno dei familiari e della Polizia di Stato.
Nei giorni dell’esposizione promossa dal “Premio Borsellino”, circa 3000 studenti provenienti dalle scuole di tutto la regione; la vedova del caposcorta, Tina Montinaro; il prefetto Luigi Savina vice capo della Polizia e presidente del 24° Premio Borsellino; il Procuratore nazionale antimafia Cafiero De Raho; il magistrato Leonardo Guarnotta già membro del pool con Falcone e Borsellino; il Presidente della Corte di appello Fabrizia Francabandera e il Procuratore fenerale Pietro Mennini in rappresentanza della magistratura abruzzese sempre molto presente alle iniziative del Premio Borsellino; i Prefetti delle città interessati Basilicata e Patrizi, il Rettore dell’Università di Teramo Mastrocola e il Questore Francesco Misiti protagonista di importanti arresti di boss mafiosi in Sicilia e ancora molto sensibile alle tematiche dell’antimafia, con i Presidenti Lucci (Co.re.com) e Navarra (Parco del Gran Sasso) e numerosi altri ospiti.