Tutto ciò accade nella quotidiana solitudine degli operatori e nella quasi indifferenza dei superiori uffici.
Tutti gli operatori penitenziari vivono una condizione di pesante difficoltà, assistiamo da tempo a politiche volte “del tirare a campare” chiediamo una programmazione di ampio respiro, piante organiche adeguate alle reali esigenze degli istituti, gestione dei circuiti penitenziari che abbiano una logica di vera separazione e non come accade in alcuni istituti della regione, dove sono pericolosamente presenti più circuiti detentivi che costringono gli operatori ad uno sforzo ulteriore per garantire la sicurezza di tutti.
Chiediamo che si assumano provvedimenti volti a deflazionare gli istituti dal grave sovraffollamento che attualmente viene gestito, inoltre si chiede che i soggetti reclusi affetti da patologie psichiche vengano gestiti secondo piani terapeutici efficaci e soprattutto da un numero realmente sufficiente di operatori quali psichiatri e psicologi, di operatori dell’area trattamentale.
Attualmente quasi tutto il peso gestionale di questi soggetti ricade sulla Polizia Penitenziaria e questo è un fattore non più tollerabile.
Per tutto questo abbiamo chiesto un incontro con i prefetti della regione Abruzzo ai quali vorremmo rappresentare le problematiche particolari di ogni istituto. A sostegno della nostra vertenza abbiamo programmato una serie di iniziative:
Astensione simbolica dalla fruizione della mensa di servizio in tutti gli istituti penitenziari
d’Abruzzo per 3 giorni dal 14 al 16 febbraio.
Sit-in innanzi al palazzo della Regione Abruzzo per chiedere ancora una volta che il governo
e la politica presti la dovuta attenzione alle criticità della Polizia Penitenziaria abruzzese.